SPAL, Vagnati: "Abbiamo tanti ex Roma ma pensano solo al bene della propria squadra"
Davide Vagnati, direttore sportivo della SPAL, è intervenuto ai microfoni di Tele Radio Stereo: "Se la squadra pensava già alla sfida dell’Olimpico? Penso di no. La formazione che è scesa in campo ieri contro il Cittadella, non era una formazione di basso livello. Ha giocato il portiere titolare, in difesa c’erano due nazionali uno finlandese l’altro greco, il terzo, Cremonesi, l’anno scorso ha vinto il campionato con noi. A centrocampo c’era Mattia Vitale che ha fatto una buona partita, Schiattarella e Mora che hanno vinto con noi. Davanti Borriello e Floccari. Insomma non abbiamo fatto giocare dei ragazzini. Dispiace più per l’atteggiamento che la sconfitta. Ieri purtroppo abbiamo peccato proprio in quello”.
Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato approdando in serie A?
“Non solo la qualità dei singoli calciatori, non solo dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista fisico. Quella è la grande differenza fra serie B e serie A. Giocare una partita di questo livello per calciatori che non hanno moltissima esperienza, diventa molto più dispendioso rispetto ad altri campionati. Il recupero diventa più lento e complicato. Abbiamo una grande possibilità con una grande tifoseria alla spalle. Abbiamo un grande pubblico che ci sta sostenendo e questa deve essere la nostra forza. Stiamo rifacendo il centro sportivo, abbiamo ristrutturato lo stadio. Dobbiamo farcela”.
Mister Semplici è mai stato in discussione per voi?
“No, noi dobbiamo pensare a migliorare la squadra. Il mister eventualmente dobbiamo cercare di sostenerlo. Noi crediamo in primis di avere a disposizione un grande uomo e poi crediamo di avere un grande tecnico. Non ci è mai passato per la testa mettere in discussione il mister. Siamo tutti in discussione, tutti i giorni perché dobbiamo cercare di migliorarci ogni giorno”.
Tanti ex Roma da Borriello a Viviani passando per Marchegiani. Che ne pensa?
“Sì abbiamo tanti ragazzi che hanno fatto parte di una grandissima realtà come quella romanista. Credo però che loro adesso pensino solo ed esclusivamente al bene della Spal”.
Mattiello ha recuperato?
“Fisicamente sta benissimo. Anzi è andato al di là di ogni più rosea previsione. Dal punto di vista muscolare non ha avuto particolari problematiche nonostante la prolungata assenza dal campo. Quindi siamo contenti dell’apporto che ci sta dando”.
Il DS ha parlato anche ai microfoni di Centro Suono Sport
Lei è il più giovane DS della Serie A, sappiamo che ha alle spalle una storia molto particolare, come si arriva così in alto in così poco tempo?
"A me è sempre piaciuto quando ero adolescente giocare con i giochi manageriali. Ho fatto una carriera abbastanza modesta da calciatore, ma la passione per il calcio anche se non giochi in Serie A ce l’hai dentro. Ho sempre visto una marea di partite, ho studiato e sono andato sui campi. Anche quando giocavo (350 partite inSerie C e B, ndr) mi dicevano che avrei fatto questo mestiere per le mie qualità di leadership".
Il presidente Mattioli poi la lanciò da Ds dapprima della Giacomense, ed in seguito alla fusione, alla Spal. Come andò?
Ci salvammo con la Giacomense in C2 e la famiglia Colombarini decise di acquistare la Spal e ci siamo trasferiti a Ferrara. Una città che per storia e tradizione merita palcoscenici importanti come quello della Serie A".
Come si gestisce la direzione sportiva di un club quando si ha poca esperienza?
"Cerco sempre di togliere ogni alibi ai miei calciatori, perché a loro capita spesso di trovare la problematica ed io, come direzione sportiva, cerco sempre di mettere i miei giocatori nelle condizioni migliori per scendere in campo. Così da avere modo di fare critiche con fermezza, in faccia, se commettono errori. Il rapporto schietto alla fine paga sempr"e.
Come state dopo la sconfitta contro il Cittadella?
"Forse per la prima volta non abbiamo fatto una buona partita, come atteggiamento. Quando hai un campionato duro come la Serie A non è semplice essere al massimo della condizione psico-fisica. Ieri abbiamo avuto un black-out e ci è dispiaciuto uscire dalla Coppa. Dobbiamo metterci alle spalle questa brutta sconfitta e ripartire".
Troverete un pubblico molto numeroso e caldo a Roma, sarà un fattore positivo o negativo?
Nel calcio più gente c’è e meglio è. Il nostro pubblico in casa ed in trasferta è molto caldo. La storia di Ferrara lo impone. È fondamentale che ci sia seguito allo stadio".
Borriello, Viviani e gli altri ex Roma come stanno? Possibili sinergie con la Roma?
"Non ho ancora conosciuto Monchi, ma non credo che per salvarci in Serie A bastino i giovani primavera di una squadra pur forte come la Roma. Hanno un ottimo reparto scouting, conosco bene Balzaretti, ma non credo avremo sinergie di mercato. Borriello per noi è un giocatore importante, sul quale abbiamo investito tanto, non può trasferirsi per regolamento nel corso del mercato di gennaio. Le voci sul suo trasferimento sono infondate".
Vi muoverete nel mercato di gennaio?
"Ci sono ancora delle partite da qui all’inizio del mercato, sicuramente vogliamo salvarci, abbiamo fiducia nel gruppo, però dobbiamo cercare di fare mercato rispondendo a quelle che sono le necessità del mister per raggiungere l’obiettivo".
Quale dei ragazzi meno conosciuti che ha preso può essere la sorpresa della stagione?
"Manuel Lazzari l’ho preso da giovanissimo in Serie C, è con noi da 5 anni e sta facendo una grande crescita. Tutti i giovani che abbiamo devono crescere, perché la Serie A non è la B, c’è una differenza abissale, ad esempio Bonazzoli e Vitale, due nazionali under 20 hanno i presupposti per far bene. Chiaro che bisogna avere la continuità del rendimento, perché una partita singola conta poco".