Shakhtar Donetsk, Trubin: "Crediamo nella rimonta contro la Roma"
Il "Donnarumma d'Ucraina". È così che tanti media italiani e non hanno ribattezzato il giovanissimo portiere dello Shakhtar Anatoliy Trubin. Classe 2001, il talento ucraino ha esordito infatti in maglia arancionera ad appena 17 anni, diventando ben presto il padrone assoluto della porta e anche uno dei prospetti più interessanti del calcio internazionale. È proprio lui che TuttoMercatoWeb.com ha intervistato così in esclusiva nel giorno di Shakhtar-Roma, gara di ritorno degli ottavi di finale di Europa League in programma stasera a Kiev. Tra campo e, ovviamente, anche calciomercato, visto l'interesse delle big italiane (Milan e Inter in particolare) nei confronti nel promettente estremo difensore che, non a caso, fa già parte della Nazionale maggiore del ct Shevchenko.
Trubin, partiamo inevitabilmente dalla gara di stasera: lo Shakhtar crede nella rimonta?
"Vi assicuro che ogni tesserato dello Shakhtar, dai calciatori all'allenatore, dallo staff sanitario alla dirigenza, dal presidente al magazziniere, crede ciecamente nella rimonta contro la Roma. Siamo tutti convinti di potercela fare e lo saremo fino all'ultimo secondo di gioco. La nostra squadra darà il 200% per provare che l'andata è stata solo un incidente di percorso, un errore".
Fiducia altissima, dunque, in casa Shakhtar.
"Assolutamente sì. Vogliamo ribaltare tutto e passare noi ai quarti di finale di Europa League. Siamo consapevoli della nostra forza e crediamo tantissimo in noi stessi. Tutti insieme, giocando l'uno per l'altro, abbiamo la possibilità di realizzare questa rimonta e proseguire il nostro cammino europeo".
Quanto sarebbe stata importante la presenza dei vostri tifosi allo stadio?
"È sempre bello e divertente giocare davanti ai tifosi. Il calcio senza tifosi perde tutta la sua emozione. Saremmo quindi stati contenti per la presenza della nostra gente allo stadio: i nostri fan ci avrebbero sostenuto con grande energia dal 1' al 90' dandoci una spinta in più. Peccato che alla fine non possano esserci".
Tornerà da avversario mister Paulo Fonseca, non certo un allenatore qualunque per la sua carriera.
"Paulo è un buon allenatore, con una grande disciplina e preparazione tattica. Io ho debuttato in prima squadra proprio grazie a lui. Fonseca è stato infatti il primo a darmi una possibilità, aprendomi le porte del professionismo. Per questo ho solo bei ricordi di lui, nonostante abbiamo lavorato insieme solo sei mesi".
Chi sono i portieri a cui si ispira oggigiorno?
"Nessuno mi ispira in modo speciale, sono sincero. Mi piaceva guardare le parate di Casillas e Van der Sar, adesso apprezzo Oblak, Ter Stegen, Neuer e Alisson, ossia i migliori portieri in circolazione. Ma nessuno di questi è d'ispirazione per me".