Montella contro il suo passato: analisi e statistiche
Nell’anticipo serale della diciottesima giornata, la Roma di Luis Enrique sarà protagonista allo stadio “Angelo Massimino”, dove affronterà il Catania guidato dall’ex Montella. Il tecnico cisternese, chiamato a dirigere i giallorossi nell’ultimo scorcio della passata stagione, tornerà ad affrontare i capitolini dopo 44 mesi: l’ultimo confronto, da giocatore, risale al 4 maggio 2008, quando entrò in campo nel finale di Sampdoria-Roma, terminata con il punteggio di 0-3. L’”Aeroplanino”, nelle vesti di calciatore, fu uno dei maggiori artefici della Roma che arrivò a vincere lo Scudetto nella stagione 2000/2001 ed è ancora oggi detentore di un record storico riguardante la stracittadina romana: è l’unico nella storia ad aver realizzato quattro reti in un match contro la Lazio. Ciò avvenne nell’1-5 del 10 marzo 2002, ricordato inoltre per essere il derby nel quale la squadra in trasferta ha totalizzato più marcature e dato più scarto al team ospitante. Montella fu inoltre uno dei marcatori del 7-0 (19 novembre 2006) con il quale la Roma sconfisse proprio l’attuale team dell’allenatore campano (peggior sconfitta esterna della storia catanese).
Roma che va a segno da quattordici gare consecutive contro gli etnei: l’ultima volta che i capitolini non riuscirono a marcare il tabellino è datata 3 aprile 1966, quando vennero battuti allo stadio “Cibali” per 1-0. In contrasto, i giallorossi non sono mai usciti vincitori dalle trasferte catanesi negli ultimi cinque precedenti (due sconfitte e tre pareggi tra Coppa Italia e campionato): la più recente affermazione è risalente al 7 aprile 2007 (0-2 sul neutro di Lecce, Tavano e Vučinić i marcatori). Per ritrovare una vittoria a Catania bisogna tornare invece al 20 dicembre 1970, quando una doppietta di Luis Del Sol diede i due punti al team condotto da Helenio Herrera.
Iniziata la stagione predisponendo la squadra con il 4-3-3, Montella ha poi modificato l’assetto tattico dei rossoblù, andando a comporre sul terreno di gioco un 3-5-2 molto elastico, che, in fase difensiva, si trasforma di fatto in un 5-3-2, molto efficace nella copertura delle fasce laterali. Il gioco degli etnei, nonostante la presenza di due esterni molto alti, si sviluppa molto per vie centrali, grazie alla buona tecnica e capacità di scambio rapido che sono in grado di offrire i tre interpreti della mediana siciliana, Lodi (cannoniere della squadra con quattro goals, molto abile a calciare rigori e punizioni), Almirón (secondo miglior marcatore con tre segnature) e Barrientos, che stasera dovrebbe nuovamente partire dal primo minuto. Sui due lati del trittico di centrocampo, dovrebbero giostrare Izco sulla destra e uno tra Llama e Capuano sulla sinistra. In fase di possesso palla, il loro compito è di partire subito alti, in linea con i mediani, per cercare di sfruttare al massimo le corsie esterne e allargare così la difesa avversaria. Il discorso cambia quando l’azione è nelle mani della squadra rivale: i due giocatori si abbassano immediatamente, andando a posizionarsi di fianco ai tre centrali, che presumibilmente saranno Legrottaglie, Spolli e Bellusci. In questo modo Montella tenta di eliminare il pericolo di superiorità numerica avversaria nelle zone larghe del campo. Le due punte, salvo sorprese, saranno i due argentini Maxi López (con Bergessio a prenderne il posto da titolare in caso di un cambio di Montella) e Alejandro Gómez: l’ex Barcellona, con la sua velocità, ricerca maggiormente la profondità, mentre Gómez è più impegnato a svariare sul fronte d’attacco, andandosi a prendere la palla anche in zone più esterne del terreno di gioco. Catania che si contraddistingue per le grandi capacità di rimonta mostrate finora: preceduta solo dalla Lazio (quattro vittorie dallo svantaggio iniziale), è la miglior squadra del torneo sotto quest’aspetto, grazie ai due successi conseguiti dopo essere andata sotto nel punteggio (entrambe al “Massimino”, dinanzi a Inter e Napoli).
David Suazo, con quattro marcature, è il top scorer degli etnei nei riguardi della Roma: il poker dell’honduregno appartiene ai tempi del Cagliari (prima rete nel campionato 2004/2005). Seguono, tutti con un gol realizzato, i vari Lanzafame (con la casacca del Parma), Delvecchio (Lecce, in dodici incontri ufficiali non ha mai vinto dinanzi Totti e compagni), Gómez e Maxi López.
Appena quattro gli uomini di Luis Enrique ad aver già bucato in passato la porta del Catania: l’inusuale topscorer è Simone Perrotta, grazie alle quattro realizzazioni all’attivo (due doppiette e tre assists nelle sfide ai siciliani). Subito dopo troviamo Daniele De Rossi, che in carriera ha punito i siciliani in tre circostanze, mentre Francesco Totti si ferma a quota due, con quattro passaggi risolutori piazzati negli ultimi tre matches. A chiudere la graduatoria è Fábio Simplício, autore di un gol quando giocava nel Palermo.
Ad eccezione di Osvaldo (una partita con il Bologna), che non sarà della partita, nessun giocatore giallorosso può vantare l’imbattibilità nei confronti del team rossoblù di Montella.
MONTELLA IN CONFERENZA – Queste le parole del tecnico sul match: “Non sento particolarmente la partita, forse perché non giocheremo all'Olimpico. E' una partita come le altre, come allenatore del Catania ho il dovere di prepararla al meglio. Luis Enrique ha dato in poco tempo un’identità precisa, con un’asse centrale fortissima e Totti che crea spazi per gli esterni d’attacco e per i terzini. Rammarico per aver lasciato la Roma? Sapevo che rimanere non sarebbe stata la scelta migliore per me. E’ arrivata Catania e non poteva capitarmi di meglio”. Recentemente, l’ex attaccante giallorosso aveva anche dichiarato: “Se fossi stato al posto di Luis Enrique, mi avrebbero rispedito a commentare le partite in televisione”, riferito al momento critico passato dall’allenatore spagnolo.