Mezzaroma: "Roma? Un punto a Milano è buono. A loro chiederei Totti, giocatori come lui sono rari"
Massimo Mezzaroma, dal 15 gennaio 2010 Presidente del Siena e figlio dell'ex numero uno giallorosso Pietro Mezzaroma, ha espresso, in un'intervista concessa a Radio Radio, la propria opinione in merito alla Roma, alla scommessa Luis Enrique e alla sfida che vedrà di fronte la sua squadra e quella capitanata da Francesco Totti:
La Roma ha 8 attaccanti, gliene chiederebbe qualcuno?
“Io chiederei Totti. Son convinto che i giocatori con la classe e la cultura sportiva di Francesco sono rari. Ha saputo prendersi le responsabilità, ha avuto una crescita incredibile dal punto di vista umano. Gli altri sono nuovi e da vedere”
Pensava di stare a pari punti con la Roma? Su D’Agostino, non riesce mai a trovare l’ultimo euro per fare mille…
“C’è un po’ di sorpresa nello stare insieme a Roma, Lazio e Milan. Noi non dobbiamo fare il campionato su di loro, fa più piacere sapere che dietro c’è l’Atalanta, il Bologna…spero giovedì di aumentare le frecce dentro la faletra. Gaetano è stato la nostra scommessa più grande dopo una stagione così così a Firenze. Un giocatore con quella classe fa bene al calcio. Pirlo e D’Agostino ieri hanno rappresentato il bello del calcio. Gaetano qui ha la sua grande chance e secondo me fa un pensiero a riprendersi la nazionale”.
Che ne pensa della scommessa su Luis Enrique? E sulla sua creatività già mostrata a Milano
“Rispetto a Luis Enrique io ho fatto una scelta opposta: è italiano, gioca un 4-4-2 quasi scolastico. La Roma ha cercato una filosofia diversa, per quanto so nel Barcellona c’è un’idea di società diversa. E Roma è uno dei pochi posti dove si può fare un esperimento simile”.
Da tifoso la intriga?
“Prima di essere tifoso sono innamorato delle mie cose. E quelle voglio farle al meglio, il mio cuore è bianconero, di sponda Robur”.
Sabato sera con Perrotta-Taddei esterni bassi, Totti a 30 metri dalla porta è caduto dalla sedia?
“Ho detto voglio vedere come va a finire. Però alla fine un punto a Milano è buono, l’anno scorso sarebbe stato salutato come un grande risultato”.
Meglio affrontarla ora quindi?
“Alle 11 e mezza di giovedì sera potrei maledirla…a rigor di logica meglio entrare prima che dopo in un cantiere aperto. Dobbiamo racimolare punti contro le grandi perché è tutto di guadagnato ma da domenica, contro il Lecce, ci sono le sfide da vincere per noi”.
Mai pensato di prendere la Roma in passato o in futuro?
“Abbiamo già dato…”
Il presidente dei bianconeri è poi intervenuto anche ai microfoni di Manà Sport: “Dopo aver perso immeritatamente contro la Juventus, subendo solo due tiri in porta, verremo all’Olimpico a giocarcela a viso aperto, per cercare tre punti per la salvezza. Il Siena deve continuare a giocare con le ripartenze, sfruttando la velocità di Gonzalez e gli spunti di D’Agostino. Sannino è un buon tecnico, che predica ai giocatori di aiutarsi sempre in mezzo al campo, tenendo alta la concentrazione. Gli americani? Sono molto curioso, come la maggior parte degli addetti ai lavori, di vedere che impatto avranno i nuovi proprietari della Roma sul nostro calcio. Sicuramente porteranno una ventata di novità e vanno rispettati nel loro progetto di costruzione dello stadio. Da costruttore dico che i tempi burocratici sono molto lunghi, dipende dalla voglia politica e dall’efficienza amministrativa, altrimenti potrebbero volerci anche 12 anni. Un mio possibile ingresso in società? Io feci una proposta nei mesi addietro, prima di acquistare il Siena, di unire i costruttori romani per garantire alla Roma una solidità economica e per costruire lo stadio. Per noi sarebbe stato un onore metterci a disposizione della città di Roma, ma ora la normativa vigente lo impedirebbe, visto che già possiedo una squadra che milita in Serie A. Per ora sto cercando di imparare, grazie al supporto di Perinetti, in una città piccola ma entusiasta e partecipe. Nel futuro un mio ingresso nella Roma? Chissà, mai dire mai. Il calcio è sicuramente vecchio, sia anagraficamente che nelle normative che lo regolamentano, vecchie almeno di trent’anni. Tra le cose da fare c’è sicuramente quella di riportare la gente allo stadio. Ho apprezzato moltissimo l’idea della Roma di consentire anche ai tifosi sprovvisti di tessera di potersi abbonare. Quella della Roma non è una provocazione, ma un tentativo serio per agevolare il superamento di fastidiose rivalità createsi tra tifosi tesserati e non. E poi il carnet virtuale, con la registrazione di dati personali e fototessera obbligatoria, è molto simile alla tessera. La tessera del tifoso non funziona. Lo scorso anno in serie B ci sono state a Siena 19 deroghe su 21 gare. La Roma? La Roma è stata rivoluzionata in tutto e per tutto, dalla società alla squadra, quindi c’è bisogno di tempo per poterne giudicare il lavoro. La scelta di Luis Enrique è coraggiosa ma dettata dal fatto di voler impiantare in Italia una mentalità diversa, simile al Barcellona, puntando anche su uno dei settori giovanili più prestigiosi in Italia. Giovedì sera forse ci ritroveremo contro Gianluca Curci, un portiere dai grandi mezzi, che è stato solamente discontinuo. Io l’ho avuto per soli sei mesi in squadra, ma se giocherà contro di noi spero non cerchi troppe rivalse”.