Cordoba: "Spero la Roma voglia giocare a calcio.."
Intervista di Ivan Cordoba a Inter Channel
Ivan, se tu giocassi all'Olimpico, raggiungeresti la 300^ presenza in campionato con la maglia dell'Inter. Che effetto fa pensarci?
"Un numero incredibile, non ho mai pensato di poter raggiungere un numero del genere, eppure eccomi qui, sempre con la voglia di giocare e di continuare a dare tanto per questa società, per questa squadra. Direi che non mi posso proprio lamentare, al di là degli infortuni che ho avuto, soprattutto uno grave al ginocchio: il fatto di essere qui, disponibile, per dare il mio contributo mi rende felice, sono contento di quello che sto facendo e voglio continuare a farlo ancora per tanti anni".
Esordio il 6 gennaio 2000, Inter-Perugia 5-0, cosa ti ricordi?
"Che è stata una bella vittoria, ma che faceva freddo e c'era la nebbia, mi fece impressione. Mi ricordo di essere arrivato il 27 dicembre e che per dieci giorni non avevo pensato che a quella partita, a fare bene. Non vedevo l'ora di scendere in campo, a San Siro, uno stadio che per me era un mito e tale rimarrà per sempre. L'allenatore, che allora era Lippi, mi aveva dimostrato tanta fiducia e io non vedevo l'ora di andare in campo, volevo fare una buona impressione".
Oggi c'è stato il presidente Moratti qui ad Appiano, com'è il rapporto con lui?
"Ottimo. C'è tantissimo rispetto e grande fiducia, questo è importante per sentirsi come parte di una famiglia, e questo vuol dire tanto, perché poi hai solo voglia di andare in campo e ripagare tutto con il tuo lavoro".
L'ultima Roma-Inter è finita a calci, non a calcio. Domani si giocherà a calcio?
"Spero. È sempre la nostra proposta quella di giocare a calcio, quindi mi auguro di trovare una squadra che vuole giocare a calcio come noi e sarà una partita divertentissima. Se la dovessero mettere sul fisico, noi saremmo pronti, ma la nostra risposta sarà con il pallone, con il calcio. Noi cercheremo di giocare, ci sarà comunque un arbitro che si occuperà del resto. Gli arbitri vanno aiutati in campo: noi dobbiamo aiutarli, così come sarebbe bello che loro fossero disponibili, anche perché a volte il giocatore vuole solo parlare e si trova un muro davanti, e così è difficile. Ci dovrebbe essere un po' di dialogo, questo aiuterebbe sia il giocatore che l'arbitro".