Vittoria surreale a Verona: tanti fischi, zero applausi. La strada per riconquistare i tifosi è ancora lunga
La vittoria di Verona non ha riconquistato i tifosi. O meglio, non ancora. La strada intrapresa contro il Milan è giusta ma è ancora lunga. Il 7-1 di Firenze non si cancella, serviranno altre prestazioni importanti. Già dal momento del riscaldamento di Dzeko e compagni, i fischi dei tifosi giallorossi presenti al Bentegodi superavano abbondantemente gli applausi. Una vittoria surreale, con la Curva (il 12° uomo in campo) che chiedeva il rispetto per la maglia dopo ogni gol. Il protagonista di questa situazione è ovviamente Kolarov, probabilmente il giocatore più decisivo della Roma in queste settimane. Ieri, dal settore ospiti, il serbo è stato quello che ha potuto vantare i decibel degli insulti più alti, giocandosela con Pallotta. L'inchino verso i tifosi dopo il suo gol non ha certo migliorato la situazione, anzi. L'ex Manchester City è però uomo di campo, si esalta nelle difficoltà.
E reagisce segnando. A Di Francesco va bene così. Sarebbe un errore però pensare che il numero 11 sia l'unico giocatore contestato. No, è coinvolta tutta la squadra. La foto migliore del momento è arrivata a fine partita, quando i giocatori hanno timidamente ringraziato con un applauso da centrocampo i tifosi presenti al Bentegodi. Gesto ricambiato da zero applausi e tanti fischi. Normale dopo una sconfitta, raro dopo uno 0-3 in trasferta. L'unico momento dove nessuno ha pensato a contestare è stato il 76': fuori Zaniolo, dentro De Rossi. Passato, presente e (si spera) futuro della Roma.