Un lampo di Dybala incenerisce la Roma; Spalletti non ingrana

25.01.2016 06:00 di  Alfonso Cerani   vedi letture
Un lampo di Dybala incenerisce la Roma; Spalletti non ingrana
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Allo Juventus Stadium va in scena una classica del calcio italiano in un campo tabù per i giallorossi, viste le cinque sconfitte in altrettanti precedenti. Dopo l'esordio non fortunato col Verona, Spalletti mischia le carte proponendo un 3-4-1-2 con l'inserimento di Vainqueur nella linea mediana a 4. Completano il reparto Florenzi, Pjanic e Digne. De Rossi è arretrato in difesa con Manolas e Rüdiger, mentre il trequartista alle spalle di Dzeko e Salah è Nainggolan, che si è sbloccato domenica scorsa. Il guardiano della porta è, come di consueto, Szczesny. I bianconeri rispondono con un 3-5-2 in cui il tandem offensivo è formato da Dybala e Mandzukic. Il ballottaggio Evra-Alex Sandro è invece vinto dal francese.

Comincia la supersfida e il primo tentativo è un tiro da distanza siderale di Bonucci, alquanto pretenzioso. Poi la gara s'infiamma. De Rossi rifila un calcetto a Mandzukic col pallone lontano, rimediando il cartellino giallo. Sulla punizione di Dybala, Szczesny blocca facilmente. La Juve spinge sull'acceleratore e Rüdiger è costretto alle maniere forti, prima su un sombrero di Marchisio e poi sullo stop a seguire di Dybala; giallo anche per il tedesco. Florenzi prova a pescare il jolly dalla distanza, ma il suo tiro è una telefonata al compagno di Nazionale Buffon. Al 20' la bandierina alzata dell'assistente rende vano il bellissimo stop di Dybala, con conseguente pallonetto sulla traversa. Due minuti più tardi l'uomo che meno ti aspetti, Evra, ha una doppia chance in area ciccando in entrambe le circostanze il pallone. Questa fase è favorevole alla Juve: Khedira propone il cross sul quale Pogba si eleva e colpisce, alto di poco sulla porta di Szczesny. La Roma fatica un po' a uscire col pallone tra i piedi, ma quando può cerca di mantenere il possesso palla. Dzeko, dal canto suo, fa salire la squadra e prova a incidere col colpo di testa. Su un cross di Digne, il bosniaco salta con Chiellini; la palla finisce sui piedi di Florenzi che svirgola il tiro. In seguito, i bianconeri invocano l'intervento dell'arbitro per un mani di Pjanic in area: Banti non concede il rigore. L'ultima occasione della prima frazione è un tiro a giro di Dybala. Szczesny sventa la minaccia. Il primo tempo finisce così 0-0.

La ripresa si apre con una gomitata di Mandzukic nei confronti di Rüdiger. Il croato viene ammonito al pari di Pjanic, reo di aver protestato animatamente. Al 64' una rimessa lunga di Digne manda in tilt la difesa bianconera: irrompe Nainggolan che calcia trovando una deviazione. La sfida fatica a decollare e le due squadre sembrano quasi timorose di attaccare. Per dare un po' di pepe alla manovra offensiva, Allegri inserisce Cuadrado e il colombiano risponde subito presente chiamando Szczesny alla parata. Sempre lui, poco dopo, alza un campanile dalla destra: Pogba prolunga per Mandzukic, il quale allarga per Evra, ma il tiro del francese trova ancora attento il portiere polacco. Spalletti manda in campo Keita per Vainqueur. Pogba prova a interrompere la noia con una conclusione da lontano, senza centrare la porta. Va meglio a Dybala poco più tardi su verticalizzazione dello stesso Pogba. L'argentino incrocia col mancino beffando Szczesny, che non può far altro che sfiorare il pallone. A dieci minuti dalla fine Dzeko la mette dentro, ma a gioco fermo. Punita nella circostanza una leggera spinta ai danni di Barzagli. La Juve cerca di legittimare il vantaggio con Evra, il quale però non riesce a incidere con un tiro centrale. Quando la sfida volge al termine, il terzino francese interviene di mano sul tiro di Florenzi. Il calcio di punizione di Pjanic non trova la porta per una deviazione della barriera. Spalletti si gioca la carta Sadiq, che non sortisce effetto, e la Juve vince col minimo sforzo. L'arbitro fischia la fine dopo un battibecco tra Florenzi e il tecnico di Certaldo. Spalletti dovrà ancora lavorare molto per dare una mentalità vincente alla squadra.