Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Lazio 1-2

05.03.2012 11:00 di  Gabriele Chiocchio   vedi letture
Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Lazio 1-2
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

L’onda della polemica arbitrale del derby non risparmia neanche la quaterna guidata da Mauro Bergonzi, protagonista dell’ennesima prestazione di una giacchetta nera (o gialla, o azzurra) in una stracittadina che farà parlare per settimane. Come al solito, eviteremo però tutto ciò: il nostro scopo non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

L’episodio cardine della gara è sicuramente l’espulsione di Maarten Stekelenburg allo scoccare del settimo minuto: il portiere giallorosso atterra Miroslav Klose lanciato a rete in area di rigore, impedendo la realizzazione di una chiara occasione da rete da parte del tedesco.

Un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se commette una delle sette infrazioni seguenti:
(…)
5) impedisce un’evidente opportunità di segnare una rete ad un avversario che si dirige verso la porta, commettendo un’infrazione punibile con un calcio di punizione o di rigore;
(…)


(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio”, ed. 2011, Regola 12 “Falli e Scorrettezze”).

I criteri con cui l’arbitro deve valutare se il giocatore che subisce fallo è in procinto o meno di realizzare un’evidente opportunità di segnare una rete sono ben delineati:

Gli arbitri per decidere se espellere un calciatore per aver impedito la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete devono considerare i seguenti fattori:

• La distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta;
• La probabilità di mantenere o entrare in possesso del pallone;
• La direzione dello sviluppo dell’azione di gioco;
• La posizione ed il numero dei difensori;
• L’infrazione che impedisce ad un avversario un’evidente opportunità di segnareuna rete può essere un’infrazione sanzionabile con un calcio di punizione diretto o un calcio di punizione indiretto.

(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio”, ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del Gioco e linee guida per arbitri alla Regola 12 “Falli e Scorrettezze”).

Al momento del contatto con Stekelenburg, Klose è a pochi metri dalla porta, palla al piede, in avanzamento verso la porta stessa e con il solo Juan a poca distanza. Per quanto quest’ultimo punto possa far nascere dubbi, appare evidente come, qualora non fosse stato toccato dal portiere olandese, il numero 25 biancoceleste avrebbe potuto appoggiare nella porta ormai sguarnita. Discorso inverso per quanto riguarda l’ammonizione comminata al laziale Lionel Scaloni al 15’ per il fallo al limite dell’area di rigore su Fabio Borini: il pallone, alzato a campanile e diretto al portiere Federico Marchetti, è irraggiungibile dall’attaccante romanista e il difensore laziale commette fallo con imprudenza, in quanto anche lui ovviamente non può giocare il pallone.

Un’altra casistica accaduta a giocatori di entrambe le squadre è quella relativa al cartellino giallo per simulazione.  Al 45’+1, Mauri cade a terra in area senza aver, almeno apparentemente, subìto alcun contatto, e questa azione è stata giudicata ingannevole dall'arbitro. Il Regolamento impone l’ammonizione per chi si rende colpevole di un atteggiamento simile:

Un calciatore dovrà essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:
(…)
tenta di ingannare l’arbitro fingendo un infortunio o di aver subito un fallo (simulazione);
(…)


(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio”, ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del Gioco e linee guida per arbitri alla Regola 12 “Falli e Scorrettezze”).

E’ importante notare come il giudizio sull’atteggiamento ingannevole o meno di un calciatore sia lasciato totalmente alla discrezione dell’arbitro. All’89’ infatti, Bergonzi ammonisce Bojan Krkic per simulazione nonostante il calciatore spagnolo abbia un contatto con Biava: il fischietto della sezione di Genova ha dunque valutato che tale contatto non fosse falloso e che il numero 14 giallorosso volesse ingannarlo per guadagnare il calcio di punizione.

Per chiudere, un caso sicuramente meno importante, ma che spesso viene tralasciato dagli arbitri. All’86’, la Lazio ha sostituito Hernanes con Modibo Diakité. Il difensore francese è però entrato sul terreno di gioco prima che il compagno lo abbandonasse. Nel Regolamento, è descritta la procedura per effettuare una sostituzione e vengono elencate le sanzioni per chi non rispetta tale procedura:

Per sostituire un calciatore titolare con uno di riserva, devono essere osservate le seguenti procedure:

• l’arbitro deve essere informato prima che la sostituzione avvenga;
• il subentrante entrerà sul terreno di gioco solo dopo che ne sia uscito il calciatore sostituito e dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte dell’arbitro;
• il subentrante deve entrare sul terreno di gioco in corrispondenza della linea mediana e durante un’interruzione di gioco;
• la sostituzione si concretizza nel momento in cui il subentrante entra sul terreno di gioco;
• da quel momento, il subentrante diventa un titolare e quello sostituito cessa di esserlo;
• il calciatore che è stato sostituito non potrà più partecipare alla gara;
• ogni calciatore di riserva è sottoposto all’autorità e alla giurisdizione dell’arbitro, che sia chiamato o meno a partecipare al gioco.

Se un calciatore di riserva o sostituito entra sul terreno di gioco senza l’autorizzazione dell’arbitro:
• l’arbitro interrompe il gioco (ma non immediatamente se il calciatore di riserva o sostituito non interferisce con il gioco);
• l’arbitro lo ammonirà per comportamento antisportivo e lo farà uscire dal terreno di gioco;

(…)

(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio”, ed. 2011, Regola 3 “Il numero dei calciatori").

Bergonzi ha ammonito Diakité appena entrato in campo. Giacché infatti Hernanes non era ancora uscito dal terreno di gioco e dunque la procedura per la sostituzione non ancora ultimata, il difensore era da considerare ancora un "calciatore di riserva", entrato in campo senza l'autorizzazione dell'arbitro.