Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Cagliari 1-2

11.09.2011 20:03 di  Gabriele Chiocchio   vedi letture
Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Cagliari 1-2
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© foto di Alberto Fornasari

Nasce oggi “Un Chi...occhio al Regolamento”, una nuova rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale cercheremo di far capire il perché di determinate decisioni arbitrali, citando anche regolamenti e disposizioni arbitrali. Oggi analizzeremo Roma-Cagliari, partita non influenzata nel risultato da episodi, alcuni dei quali interessanti a livello regolamentare.

GOL DANIELE CONTI - Il primo episodio che andiamo ad analizzare è il gol di Daniele Conti (67’), nel quale il centrocampista del Cagliari tocca il pallone con il braccio sinistro prima di spedire la palla in rete calciando di destro. Il regolamento parla chiaramente della volontarietà del tocco col braccio come discriminante per decretare il fallo di mano:

Un calcio di punizione diretto è accordato alla squadra avversaria del calciatore che commette una delle tre infrazioni seguenti:
(…)
• tocca volontariamente il pallone con le mani
(da Il Regolamento del Gioco del Calcio edizione 2009 – Regola 12 “Falli e Scorrettezze”)

Il regolamento elenca inoltre precisi criteri per determinare la volontarietà o meno del tocco di mano da parte di un calciatore:

Il fallo di mano implica un contatto volontario tra il pallone e la mano o il braccio di un calciatore. Per stabilire la volontarietà, l’arbitro deve prendere in considerazione i seguenti criteri:
• il movimento della mano in direzione del pallone (non del pallone in direzione della mano);
• la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato);
(…)
(da il Regolamento del Giuoco del Calcio edizione 2009 – Interpretazioni e linee guida relative alla Regola 12 “Falli e Scorrettezze”)

Nell’azione del gol sardo, è nettamente il pallone a colpire il braccio di Conti e non viceversa. L’arbitro ha applicato questo principio per decretare la correttezza dell’azione. Al contrario, è stato ammonito all’88’ Mostapha El Kabir, per aver colpito il pallone con il gomito stando in barriera sul calcio di punizione battuto da Miralem Pjanic. Il provvedimento tecnico è stato comminato perché l’attaccante marocchino aumenta il volume del suo corpo allargando il braccio in barriera, spostandolo verso il pallone. Il cartellino giallo è stato invece assegnato perché il marocchino interrompe un’azione d’attacco avversaria:

Un calciatore dovrà essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:
(…)
• tocca volontariamente il pallone con la mano per impedire che un avversario ne entri in possesso o per interrompere gli sviluppi di un’azione d’attacco (ad eccezione del portiere all’interno della propria area di rigore);
(da il Regolamento del Giuoco del Calcio edizione 2009 – Interpretazioni e linee guida relative alla Regola 12 “Falli e Scorrettezze”)

ESPULSIONE JOSE' ANGEL - Il secondo episodio del nostro approfondimento riguarda l’espulsione di José Angel (69’), reo di aver scalciato da terra Biondini. Elenchiamo alcuni dei criteri per cui, secondo regolamento, un calciatore dev’essere espulso:

Un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se commette una delle sette infrazioni seguenti:
1) è colpevole di un grave fallo di gioco;
2) è colpevole di condotta violenta;
(da il Regolamento del Giuoco del Calcio edizione 2009 – Regola 12 “Falli e Scorrettezze”)

La differenza tra “grave fallo di gioco” e “condotta violenta” è molto semplice: si parla del primo quando il pallone è in gioco, della seconda quando non lo è. In questo caso dunque, Josè Angel è stato espulso per un grave fallo di gioco, e la scelta di applicare questo criterio è dipesa dalla discrezione dell’arbitro, che ha ritenuto (in modo probabilmente corretto) che l’intervento di Josè Angel sia stato compiuto con vigoria sproporzionata  (eccesso nell’uso della forza necessaria, con conseguente pericolo di infortunio per l’avversario), anche questa criterio per decretare il cartellino rosso.

GOL ANNULLATO A FABIO BORINI - Di più facile analisi è l’episodio dell’annullamento del gol di Fabio Borini (81’): l’attaccante ex-Parma riceve il pallone da Gabriel Heinze, che al momento della battuta del calcio di punizione da parte di Francesco Totti è in posizione di fuorigioco. Ricordiamo che si parla di posizione di fuorigioco quando un calciatore è più vicino alla linea di porta avversaria rispetto sia al pallone, sia al penultimo avversario, e che l’infrazione di fuorigioco si verifica quando un calciatore in posizione di fuorigioco, nel momento in cui un suo compagno tocca il pallone, prende parte attiva al gioco intervenendo nel gioco, influenzando un avversario oppure traendo vantaggio da tale posizione (da Il Regolamento del Giuoco del Calcio – Regola 11 “Il Fuorigioco"). In questo caso è indubbio che il difensore argentino intervenga nel gioco, commettendo dunque infrazione di fuorigioco giustamente ravvisata dal primo assistente dell’arbitro.