Un Chi...occhio al Regolamento - Inter-Roma 2-3
Nel corso della direzione della sfida tra Inter e Roma vinta dai giallorossi per 3-2, la quaterna arbitrale guidata da Mauro Bergonzi ha offerto spunti per poter analizzare alcuni punti del Regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.
Al 12', dopo un contrasto con Walter Samuel, Marquinho resta a terra senza aver subìto fallo. I giocatori dell'Inter, in possesso di palla, rinunciano a giocare vedendo l'uomo a terra e mettono il pallone in fallo laterale, pur non avendo Bergonzi, l'unico deputato a decidere se interrompere il gioco per infortunio, fischiato.
L’arbitro:
(...)
interrompe la gara se, a suo giudizio, un calciatore è gravemente infortunato e si assicura che sia trasportato al di fuori del terreno di gioco; tale calciatore potrà rientrare sul terreno di gioco solo quando il gioco sarà ripreso e dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte dell’arbitro;
(...)
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 5 "L'arbitro").
Questo è dunque un gentlemen agreement che deroga dalla regola che designa l'arbitro come unico responsabile della decisione di interrompere o meno il gioco in casi simili.
Al 27', Juan Jesus prova a controllare un pallone a cavallo della linea laterale. Bergonzi però interrompe la sua corsa, non giudicando più il pallone in gioco. Il pallone non è più in gioco quando:
- ha interamente superato la linea di porta o la linea laterale, sia a terra, sia in aria;
(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio” ed. 2011, Regola 9 “Pallone in gioco e non in gioco”)
Secondo l'arbitro, il pallone aveva interamente superato la linea laterale sinistra, e il gioco è stato quindi interrotto con una rimessa laterale assegnata alla Roma.
Al 48', Mateo Kovacic tocca con il braccio sinistro un pallone giocato da Marquinho. L'arbitro ravvisa un fallo di mano del centrocampista croato e fischia un calcio di punizione in favore della Roma. Il criterio secondo il quale un tocco con il braccio del pallone diventa falloso è la volontarietà dello stesso, che il Regolamento aiuta a verificare con degli indicatori:
Il fallo di mano implica un contatto volontario tra il pallone e la mano o il braccio di un calciatore. Per stabilire la volontarietà, l'arbitro deve prendere in considerazione i seguenti criteri:
- il movimento della mano in direzione del pallone (non del pallone in direzione della mano);
- la distanza tra l'avversario e il pallone (pallone inaspettato);
-la posizione della mano, che non implica necessariamente che ci sia un'infrazione;
- il toccare il pallone con un oggetto tenuto nella mano (come indumenti, parastinchi ecc.) è considerato come un'infrazione alla stregua di un fallo di mano;
-il colpire il pallone lanciando un oggetto (scarpa, parastinchi ecc.) è da considerarsi un'infrazione alla stregua di un fallo di mano.
(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Interpretazioni delle Regole del gioco e linee guida per arbitri alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")
Bergonzi ha dunque fischiato il calcio di punizione perché ha ravvisato volontarietà nel tocco del pallone con il braccio da parte del numero 10 nerazzurro.