Un Chi...occhio al Regolamento - Genoa-Roma 2-4

22.10.2012 11:35 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Un Chi...occhio al Regolamento - Genoa-Roma 2-4
© foto di Vocegiallorossa.it

Nel corso del match vinto in rimonta per 4-2 dalla Roma sul Genoa, il team arbitrale guidato da Daniele Orsato della sezione di Schio ci regala qualche spunto per la nostra consueta analisi regolamentare. Il nostro scopo non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

All'8', Erik Lamela interrompe un'azione di palleggio a centrocampo del Genoa toccando volontariamente il pallone con una mano. L'arbitro accorda il calcio di punizione al Genoa, ma non ammonisce il fantasista argentino. La sanzione disciplinare non è immediata e diretta conseguenza del provvedimento tecnico, ma va comminata solo in determinate situazioni.

Un calciatore che tocca volontariamente il pallone con la mano deve essere ammonito per comportamento antisportivo se ad esempio:
- tocca il pallone volontariamente e platealmente con la mano per impedire ad un avversario di entrarne in possesso;
- tenta di segnare una rete toccando volontariamente il pallone con la mano.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed 2011, Interpretazione delle Regole del Gioco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")


Quando il fallo di mano deve essere punito tecnicamente e quando disciplinarmente?
a) quando priva la squadra avversaria di una rete o della evidente opportunità di segnarla: calcio di punizione diretto o di rigore ed espulsione;
b) quando impedisce alla squadra avversaria, o propizia per la propria squadra, lo sviluppo di una importante azione di gioco, indipendentemente dal punto del terreno di gioco dove si è verificato: calcio di punizione diretto o di rigore ed ammonizione;
c) negli altri casi va assunto solo il provvedimento tecnico: calcio di punizione diretto o di rigore.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed 2011, Guida Pratica AIA alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")

Di tutte le casistiche sopraccitate, quella che si avvicina maggiormente al caso descritto è la prima; Orsato non ha però valutato che Lamela volesse impedire ad un avversario di entrare in possesso del pallone, e di conseguenza non ha ammonito l'argentino.

Il gol del provvisorio 2-2 di Daniel Pablo Osvaldo nasce da una giocata verticale di Francesco Totti per Ivan Piris, col terzino paraguayano che crossa poi per il centravanti della Nazionale. Sulla traiettoria del pallone era però presente anche Daniele De Rossi, in posizione di fuorigioco al momento della giocata del compagno. Il centrocampista giallorosso si è però disinteressato della sfera permettendo l'inserimento del laterale e il regolare proseguimento dell'azione. Questo perché:

Essere in posizione di fuorigioco non è di per sé un’infrazione.



(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 11 "Il Fuorigioco")

Un calciatore in posizione di fuorigioco deve essere punito solo se, a giudizio dell’arbitro, nel momento in cui un suo compagno gioca il pallone o è da questo toccato, egli prende parte attiva al gioco:

- intervenendo nel gioco;
oppure
- influenzando un avversario;
oppure
- traendo vantaggio da tale posizione.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 11 "Il Fuorigioco").

Allontanandosi dal pallone, De Rossi non interviene nel gioco, né influenza un avversario, né trae vantaggio dalla sua posizione, dunque la sua posizione irregolare non poteva essere considerata punibile e il gioco è proseguito.

Orsato ha assegnato nel primo tempo un minuto di recupero e cinque nel secondo. Il Regolamento fissa il recupero di tempo perso come un obbligo per il direttore di gara, ma lascia alla giacchetta nera discrezione sulla sua durata.

Ciascun periodo di gioco deve essere prolungato per recuperare tutto il tempo perduto per:
• le sostituzioni;
• l’accertamento degli infortuni dei calciatori;
• il trasporto dei calciatori infortunati fuori dal terreno di gioco per le cure del caso;
• le manovre tendenti a perdere tempo;
• ogni altra causa.
La durata del recupero è a discrezione dell’arbitro.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2011, Regola 7 "La durata della gara").