Umiltà e applicazione: l'ascesa di Gerson
Contro il Benevento la Roma è tornata a vincere all’Olimpico dopo quasi due mesi di astinenza (1-0 sul Cagliari nella sofferta vittoria dello scorso 16 dicembre). Artefici del successo sono stati sicuramente gli attaccanti, autori di 4 gol sui 5 segnati. Un particolare che, però, non è passato inosservato è stato il vedere il reparto di centrocampo girare in maniera piuttosto armoniosa, benché orfano di diversi elementi, tra cui Pellegrini, Nainggolan e De Rossi (quest’ultimo entrato solo nei minuti finali).
Ad orchestrare il gioco, infatti, ci ha pensato il giovanissimo Gerson, autore di una prestazione ordinata e aggressiva in mezzo al campo e sempre al centro della manovra con eleganza e una buona dose di personalità. Il classe ’97, nonostante la giovane età, si è piazzato nel fulcro delle azioni, raccogliendo i palloni sin dai propri difensori per poi dettare i tempi per gli inserimenti degli attaccanti. Dati alla mano, infatti, il brasiliano ha realizzato 60 passaggi nei 90’, dei quali l’86,7% andati a buon fine nella metà campo avversaria. A valorizzare questi dati ci sono anche quelli relativi alle occasioni create (2) e quello relativo all’assist fornito a Ünder nel suo secondo gol.
La prestazione del brasiliano, però, non si è relegata solo alla fase di impostazione ma anche (e soprattutto) a quella di interdizione. Vista l’assenza di De Rossi, l’ex Fluminense si è posizionato sulla linea mediana del campo, combattendo con grande aggressività e caparbietà contro i veloci centrocampisti campani, sempre pronti a partire in contropiede alla prima occasione utile: Gerson ha, infatti, terminato la gara con 7 duelli vinti, 2 contrasti aerei portati a casa e ben 9 palloni recuperati, bottino di tutto rispetto.
Con un Gerson in queste condizioni, dunque, e un reparto offensivo in via di guarigione (doppietta di Ünder a parte, domenica Dzeko ha ritrovato la via del gol e Defrel si è finalmente sbloccato in maglia giallorossa), Di Francesco potrà tornare a disporre di un buon numero di scelte, più o meno, equivalenti per affrontare il periodo (forse) più importante e decisivo dell’intera stagione: in poco più di un mese, infatti, i giallorossi saranno chiamati a dare un indirizzo preciso alla propria stagione, disputando ben 7 partite, di cui 2 negli ottavi Champions League contro lo Shakhtar Donetsk e 5 in campionato contro Udinese, Milan, Napoli, Torino e Crotone. Per la Roma di Di Francesco il futuro non può che essere adesso.