Tanti auguri a Florenzi, il giocatore che non è come gli altri
Quest'oggi, 11 marzo 2016, è il compleanno di un calciatore. Non uno come gli altri, ma Alessandro Florenzi, uno che ha realizzato il sogno di ogni bambino: fare il giocatore di calcio di mestiere, e farlo nella città e nella squadra del suo cuore. Sulle orme degli amici e mentori Totti e De Rossi.
Che Florenzi non fosse un giocatori come gli altri, se ne accorgono subito a Crotone, dove Ale mette da subito al servizio della squadra le sue doti di spirito di sacrificio e abnegazione: in quell'anno inizia infatti mostrarsi duttile cercando di soddisfare tutte richieste dell'allenatore e le esigenze della squadra, mettendo a segno la bellezza di 11 gol e guadagnandosi il ritorno in giallorosso.
Al rientro a Trigoria trova un allenatore, Zeman, sempre molto attento alle doti dei giovani, tanto da lanciarlo subito come centrocampista di inserimento nel suo proverbiale 4-3-3. L'impatto è ottimo, tanto da far strabuzzare gli occhi al pubblico: quella tormentata - per la Roma - stagione si conclude col personale bottino di 4 reti.
La stagione 2013/2014 è senz'altro quella della consacrazione: Garcia, l'uomo col gravoso compito di ricostruire una squadra e un ambiente dalle macerie, trova un'armonia di squadra perfetta col tridente formato da Gervinho, Totti e Florenzi. Ruolo, quello di attaccante esterno, che pare fatto apposta per il numero 24, rapido in contropiede, prezioso nell'aiuto in difesa a Maicon e lucido in ogni giocata. 6 le reti all'attivo alla fine della stagione.
Lo scorso anno abbiamo imparato a conoscere Florenzi in tutta la sua poliedricità: la carenza di soluzioni sulla fascia spingono Garcia a cucirgli addosso il ruolo di terzino destro, compito che, come sempre, Ale si carica senza battere ciglio. Settimana dopo settimana, la fascia diventa sempre più sua, sebbene in tanti continuino a preferirlo più vicino alla porta. Ma a lui non interessa, l'importante rimane sempre il bene della Roma.
Cambia un altro allenatore dal suo rientro a Roma, non la stima della guida tecnica per Florenzi: anche con Spalletti il bello de nonna rimane titolare inamovibile, dapprima in mezzo al campo, poi ancora sulla fascia, dietro e avanti. Non è un caso che sia il secondo giallorosso, dopo Digne, ad aver effettuato più cross su azione (79) e il terzo - dopo Pjanic e Salah - nella speciale classifica delle azioni create.
Doti tecniche indiscusse (19 gol e 18 assist in 133 in Serie A non si fanno per caso), quindi, ma anche umane, una leadership innata: anche dopo le sconfitte peggiori, è difficile che Florenzi non si presenti davanti a microfoni e telecamere a dire la sua. E ci si può mettere la mano sul fuoco, senza bruciarsela, che la sua analisi sarà sempre lucida e diretta, senza troppi fronzoli o scuse. Una strada che, ne siamo sicuri, non abbandonerà mai. Tanti auguri, Ale!