Stramaccioni al debutto contro la sua ex squadra: analisi e statistiche

Tabù "Meazza" per Zeman: la vittoria manca da 18 anni
31.08.2012 21:00 di  Simone Francioli   vedi letture
Stramaccioni al debutto contro la sua ex squadra: analisi e statistiche
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Raggiunto in extremis il pareggio nella gara d’apertura contro il Catania, la Roma di Zeman si appresta a debuttare in trasferta nella Serie A Tim 2012/2013: a sfidare i giallorossi sarà l’Inter, vittoriosa a Pescara nell’esordio stagionale. Sulla panchina nerazzurra c’è un ex, quell’Andrea Stramaccioni protagonista nelle giovanili della Roma tra il 2005 e il 2011. Sfida molto sentita dunque dal tecnico romano, che avrà l’occasione di confrontarsi con il suo passato per la prima volta in carriera.

Palmarès: due i titoli nazionali conseguiti nei suoi anni trascorsi alla Roma. Il primo arriva nel 2006/2007 grazie alla vittoria con i Giovanissimi, tre anni più tardi giungerà il secondo trionfo alla guida degli Allievi. Nella sua prima stagione interista (Primavera) conquista la NextGen Series, torneo che raccoglie le maggiori rappresentative under 19 del panorama europeo, battendo in finale l'Ajax. 

I precedenti: il match del “Giuseppe Meazza” coinciderà con l’esordio di Stramaccioni da avversario della Roma.

La Tattica: Notevole il ricambio effettuato in estate dalla dirigenza nerazzurra: via i brasiliani protagonisti del “triplete” 2009/2010 (Júlio César, Maicon e Lucio), con la colonia sudamericana rinnovata grazie agli innesti di Palacio, Gargano e Silvestre, che, fatta eccezione per l’ex Genoa, dovrebbero partire dal primo minuto contro i giallorossi. In porta è arrivato Handanovič (infortunatosi da poco), mentre Cassano e Mudingayi sono andati a rinforzare ulteriormente una rosa pronta ad aprire un nuovo corso dopo le delusioni dell’ultimo biennio.
Stramaccioni sembra aver definitivamente scelto la soluzione tattica con cui plasmare il suo undici: il 4-3-2-1, schieramento utilizzato nella prima uscita stagionale a Pescara e replicata anche in Europa League. Modulo in realtà molto camaleontico, visto che durante il corso del match si nota spesso come i tre giocatori offensivi (a turno Palacio, Coutinho, Sneijder, Cassano e Milito) si scambino assiduamente le loro posizioni, modificando talvolta l’assetto della squadra in un 4-3-1-2 o 4-3-3.
In difesa ci dovrebbe essere una sola novità rispetto al felice debutto dell’”Adriatico”: Álvaro Pereira disputerà la sua prima gara da giocatore dell’Inter, andandosi a prendere il posto di Nagatomo sul lato sinistro di gioco (il giocatore è utilizzabile anche da interno di centrocampo). A completare la retroguardia saranno Zanetti sulla destra e la coppia Ranocchia-Silvestre nel mezzo. Difficile un impiego dell’ex Samuel, apparso non in perfette condizioni fisiche nel match del “Meazza” dinanzi ai romeni del Vaslui. Occhio di riguardo per l’ex Porto, dotato di notevoli capacità atletiche e fisiche che gli permettono di poter ricoprire con efficacia le due fasi sulla propria fascia.
Pochi rebus anche in mediana per Stramaccioni: davanti alla difesa giostrerà Walter Gargano (non presente nella lista Uefa e perciò assente contro il Vaslui), con Guarín e Cambiasso a occupare le posizioni da interno accanto all’uruguaiano. Particolare attenzione dovrà essere posta sul colombiano, le cui abilità nell’inserimento e nel tiro dalla distanza risultano sempre pericolose per i rivali. Meno mobile e dedito alla proposizione offensiva altresì Cambiasso, apparso in netto calo nell’ultimo anno, ma comunque in grado di offrire ai compagni grande aiuto in interdizione.
Infine l’attacco, dove Sneijder e Milito torneranno titolari dopo il turno di riposo concessogli da Stramaccioni in Europa League: l’argentino sarà l’ariete centrale, con l’oranje e Cassano (più fresco rispetto a Coutinho e Palacio, in campo per l’intera sfida al Vaslui) a fare movimento e cercare scambi veloci dietro di lui. Come detto in precedenza, i tre svariano molto sul fronte offensivo cercando di non dare punti di riferimento continui ai difensori avversari.
Da non escludere tuttavia un possibile ricorso al 4-3-1-2, con Sneijder unico trequartista ad assistere Cassano e Milito, con il barese protagonista come seconda punta.
Il punto debole della squadra, per lo meno da quanto visto in questa prima parte di stagione, pare risiedere nella fase difensiva: linea difensiva alta, sovrapposizioni continue dei terzini e conseguente pericolo d’esposizione a facili contropiedi con lanci lunghi dalle retrovie.

Zeman a Milano: terreno ostico quello del “Giuseppe Meazza” per il tecnico boemo: la vittoria (contando anche gli scontri con il Milan) manca dal 18 dicembre 1994, quando Cravero e Fuser permisero alla Lazio di portare via i tre punti nella sfida con l’Inter di Bianchi. Da allora 4 pareggi e 6 sconfitte, due delle quali raccolte proprio da allenatore della Roma: la prima, datata 14 dicembre 1997, vide i nerazzurri prevalere per 3-0, mentre l’anno successivo il risultato finale fu di 4-1 a favore dell’undici di Lucescu (Paulo Sérgio il marcatore giallorosso). Sulle panchine di Lecce (2-1 nel marzo 2005 con l’Inter, 5-2 nel gennaio del medesimo anno di fronte al Milan) e Napoli (3-1 subito dall’Inter nell’ottobre 2000) gli ultimi precedenti di Zeman nello stadio milanese.

Goleador Inter vs Roma:
Stanković  5 (tre con la casacca della Lazio)
Milito 4 (due tra le fila del Genoa)
Cambiasso, Palacio (Genoa) e Zanetti 2
Silvestre (Catania), Gargano (Napoli) e Cassano (Bari) 1

Goleador Roma vs Inter:
Totti 8
De Rossi 6 (squadra più punita in carriera)
Perrotta 5
Taddei 2