Sei mesi cancellati in seicento secondi: il ritorno di Mattia Destro

09.12.2013 07:45 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Sei mesi cancellati in seicento secondi: il ritorno di Mattia Destro
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11 giugno 2013. Era questa la data dell'ultima partita ufficiale disputata da Mattia Destro, che non calcava un campo di una gara da professionista da quel Norvegia-Italia degli Europei Under 21, dopo la finale di Coppa Italia contro la Lazio giocata in condizioni precarie e una stagione condizionata dall'infortunio al ginocchio della semifinale di andata contro l'Inter. Infortunio che, da episodio di routine, è diventato un vero proprio incubo per lui e un mistero per i tifosi, che non sapevano quando avrebbero potuto rivedere in campo l'acquisto più oneroso del mercato 2012. Quasi sei mesi di preoccupazioni e dubbi volatilizzati in un minuto, anzi in due: il 57 e il 67 di Roma-Fiorentina, 

Poteva essere un ingresso standard, con la squadra alla ricerca di peso offensivo e Destro alla ricerca di minuti da mettere nelle gambe dopo il morbido match con la Primavera della scorsa settimana: era complicato pretendere granché da un giocatore fermo da sei mesi e nessuno avrebbe potuto osare critiche in caso di mancata incidenza, in un match comunque in bilico, di un giocatore che poco più di un'ora prima era nel Settore Famiglia a fare foto e autografi ai bambini. Ma che Destro nel match voglia incidere lo fa capire pochi istanti dopo essere tornato a calcare il prato dell'Olimpico per la prima volta dopo quel maledetto 26 maggio: il numero 22 prova a portarsi palla avanti con il tacco, se la allunga e poi prova a riconquistarla allungando il gambone davanti a un difensore viola. Tanta voglia, nessun timore e piede caldo. Anzi, caldissimo. Ci vogliono meno di 600 secondi per dimostrarlo, con l'assist di Gervinho scaraventato nella porta di Neto e quella corsa con spogliarello a buttare fuori tutta la frustrazione accumulata in mesi di lavoro lontano della squadra, per il delirio degli oltre 50mila dell'Olimpico. La ciliegina sulla torta è la grande lucidità con cui accetta placidamente di uscire al 90', con la squadra in dieci uomini, per dar spazio a Bradley tenendo in campo l'ivoriano, pronto a mangiarsi gli spazi in contropiede.

Doppia gioia dunque per la Roma, che trova tre punti fondamentali e mette nel caricatore una cartuccia di quelle pesanti, proprio nel momento in cui l'attacco cominciava a girare un po' a vuoto. Le bandierine degli stadi di Serie A sono avvertite.