Ripasso di fine estate tra campo e mercato

16.08.2015 21:03 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Ripasso di fine estate tra campo e mercato
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

Sei giorni e le vacanze saranno ufficialmente finite: ad attendere la Roma al ritorno sui banchi saranno prima il test d’ingresso chiamato Hellas Verona e poi subito un compito in classe di quelli da non far dormire la notte, vale a dire il big match dell’Olimpico contro la Juventus. I giallorossi hanno svolto i loro compiti estivi, ma c’è qualcosa che ancora non va: servirà un ripasso e magari un po’ di nuovo materiale nuovo con cui affrontare al meglio la stagione.

IMPOSTAZIONE DAL BASSO - Uno dei problemi più gravi della passata stagione è risultato proprio il concepimento dell’azione offensiva dalla parte iniziale del campo. Con De Rossi più difensore aggiunto che regista, De Sanctis portiere “di altri tempi” e il solo Astori centrale dotato di discreto, seppur non eccezionale, piede, i giallorossi soffrivano non poco il pressing avversario, finendo per perdere il possesso della sfera anche in zone pericolose del campo o di dover lanciare lungo per una punta, che tra l'altro spesso e volentieri non c'è stata. L’acquisto di Wojciech Szczesny e il rientro di Leandro Castan saranno sicuramente d’aiuto, ma anche nelle amichevoli prestagionali il problema è tornato a galla.

COPERTA CORTA -  “Siamo andati a Barcellona e abbiamo deciso di difendere mentre oggi volevamo giocare, fare pressing e avere palla”: parole e musica di Rudi Garcia dopo l’amichevole del Mestalla contro il Valencia, in cui la Roma aveva avuto un buon rendimento offensivo ma aveva pericolosamente sbandato dietro. L’impressione è che al momento i giallorossi, contro squadre di medio-alto cabotaggio, fatichino a mantenere un equilibrio nell’arco dei novanta minuti, restando sterili (come a Barcellona, o Lisbona) quando attenti a non farsi trovare scoperti e concedendo troppo quando cercano invece la porta con più continuità. Edin Dzeko è sicuramente un’ottima medicina per poter indirizzare le partite a proprio gusto, ma non sempre l’apriscatole funzionerà in breve tempo e sarà necessario registrare la fase di non possesso anche nei momenti di massimo sforzo offensivo.

RICAMBI - Questione collegata alla precedente: la Roma titolare contro le riserve del Siviglia ha “vinto il suo match” per 6-0, mentre a parti invertite ha incassato quattro gol in rapida successione. Fatto puramente statistico e dettato dalle dinamiche di una gara che nel secondo tempo doveva solo far dimostrare agli uomini di Unai Emery di far fede al loro mantra (“dicen que nunca se rinde”, “dicono che non si arrenda mai”, recita un verso dell’inno della squadra andalusa), ma è anche vero che probabilmente serva qualcosa in più a livello di backup sugli esterni difensivi (in attesa di un nuovo titolare, almeno a sinistra), a centrocampo (aspettando Strootman) e anche al centro dell’attacco, giacché Edin Dzeko non potrà giocarle tutte e Francesco Totti ha caratteristiche ben diverse da quelle del bosniaco.