Pizarro: croce e delizia, in bilico tra un grande talento e un carattere difficile
Continua l’operazione di sfoltimento di Walter Sabatini per alleggerire
Arrivato in giallorosso nel 2006 per volere di Luciano Spalletti, che lo aveva avuto nell’Udinese, il centrocampista cileno è stato uno dei colpi più importanti dell’era Sensi, oltre che uno tra più costosi (venne infatti strappato all’Inter per circa 12 milioni di euro, sommando il costo delle due metà del cartellino). Il tecnico di Certaldo gli affida da subito le chiavi del centrocampo e Pizarro lo ricambia formando con De Rossi una delle coppie più forti d’Europa nei gloriosi anni di gestione tecnica dell’allenatore toscano. In quegli anni sigla diversi gol importanti, basti pensare a quello realizzato negli ottavi di Champions League del 2008 contro il Real Madrid - decisivo per il passaggio del turno da parte della Roma - e firma una doppietta nel 2009 in campionato, nella gara esterna terminata 2-2 contro
Tuttavia
Ma che non si dica di Pizarro che non abbia dato il cuore per i colori giallorossi. L'11 marzo 2009, ritorno degli ottavi di finale di Champions League in casa contro l'Arsenal, una Roma falcidiata dagli infortuni perde ai rigori la possibilità di accedere ai quarti. E in quella sera stregata, quella delle lacrime di Totti sotto la Sud, è proprio Pizarro uno di quelli a dare tutto, e forse anche di più, ciò che aveva. In dubbio fino all'ultimo per un problema muscolare, il cileno al 50% delle proprie possibilità si carica sulle spalle la squadra per 120 minuti. Una prestazione più di cuore, che di gambe e polmoni. Un altro spiacevole, non certo per colpa sua, episodio che lo vide indirettamente protagonista, fu quello delle polemiche riservategli dalla stampa nei giorni che precedettero Roma-Bayern Monaco, la gara vinta con una splendida rimonta da 0-2 a 3-2 dagli uomini di Ranieri. In quel caso, Pizarro era stato accusato di provare una certa invidia per Daniele De Rossi, suo compagno di centrocampo e simbolo indiscusso della Roma. A testimoniare come fossero state dette e scritte tante falsità, fu proprio Capitan Futuro a fare mezzo campo per andare ad abbracciare il compagno di reparto dopo aver segnato il gol del 2-2, segno che Pizarro non era affatto la capricciosa prima donna per cui volevano farlo passare.
Ora David lascia definitivamente quella Roma per cui è stato croce e delizia per sei lunghe stagioni. Un rapporto, quello con la Capitale che, chissà, avrebbe forse potuto concludersi meglio, ma nel calcio e nella vita anche le cose belle hanno una fine. Mucha suerte, Peq!