PINZOLO – La lavagna tattica: Day 2
Inizia oggi una nuova rubrica di Vocegiallorossa.it in cui, durante il ritiro della Roma di Pinzolo, analizzeremo gli allenamenti proposti da Spalletti ai suoi giocatori.
Nella seconda giornata, la prima in cui si è svolta una doppia seduta di allenamento, il mister si è concentrato principalmente sui movimenti della linea difensiva e sul movimento del pallone:
Movimenti difensivi: salire o scappare?
Fin dal primo giorno, il tecnico si sta concentrando sul reparto più scoperto della rosa giallorossa. Già dal primo allenamento, dopo il riscaldamento in palestra e aver diviso la squadra in due gruppi, ha tenuto una lezione tattica di 15’ sul gruppo composto da tutti i difensori più D’Urso. Nel secondo allenamento della giornata odierna, dopo la partitella a due tocchi massimo in cui Dzeko ha brillato con un poker, ci si è concentrati per una mezz’ora circa sui movimenti difensivi. L’esercizio consisteva nella scelta giusta dei difensori che, sul possesso palla degli attaccanti, dovevano decidere se salire e aggredire gli avversari o scappare ossia arretrare fino a dentro la propria area difensiva. La variante è stata la scelta dell’anticipo di Gyomber, molto apprezzata da Spalletti. In più di un’occasione il tecnico ha fermato le azioni per indottrinare difensori e attaccanti, rei di muovere troppo velocemente il pallone, verticalizzando troppo spesso, non permettendo ai difensori di muoversi come reparto. Esercizio che si è protratto in uno spin-off a metà campo, dove questa volta il movimento era limitato all’aggressione del terzino sul portatore, che in questo caso era l’esterno offensivo. Qui è interessante da vedere come la difesa a 4 si “spezza”, diventando a 4 e 1/2 con l’inserimento del mediano. Infatti, con il terzino a pressare sull’ala avversaria, il resto della difesa rimane in posizione e lo spazio lasciato vuoto viene coperto dal mediano che va a comporre una diagonale con il terzino in pressione e il primo difensore centrale.
Possesso palla:
Sei giocatori, quattro file di sagome a impersonare gli avversari intenti a intercettare il passaggio. Questi gli ingredienti dell’esercizio le cui istruzioni erano queste: doppio scambio tra i due giallorossi che dovevano pescare tra le linee due compagni, i quali a loro volta, dopo un appoggio, dovevano pescare altri due compagni a chiudere la batteria, pronta a ricominciare nel verso opposto, in modo tale che la trasmissione della palla non venisse mai interrotta. Un’ulteriore difficoltà consisteva nel fatto che, dopo tot tempo, le sagome venivano avvicinate l'un l'altra, stringendo le maglie avversarie.