Mazzarri imbattuto contro la Roma da tre anni: analisi, statistiche e precedenti
Conquistato un punto nel monday night di fronte alla Juventus, la Roma di Luis Enrique, nel posticipo domenicale della sedicesima giornata, sarà di scena allo stadio “San Paolo” di Napoli dove sarà opposta all’undici guidato da Walter Mazzarri. Autore di un importante cammino nel girone di Champions con l’insperata qualificazione agli ottavi a spese del Manchester City, il tecnico toscano sfiderà i giallorossi per la 16° volta in carriera: il bilancio parla di cinque vittorie, tre pareggi e sette sconfitte. L’esordio assoluto è datato 14 novembre 2004: al “Granillo” di Reggio Calabria, la sua Reggina seppe imporsi sulla Roma di Delneri grazie alla marcatura di Bonazzoli. Fortunato l’unico “Derby del Sole” disputatosi in data 18 dicembre: nella stagione 1932/1933, il team allenato da Lajos Nems Kovács uscì vincitore dal “Giorgio Ascarelli” con il risultato finale di 2-1 (reti firmate da Eusebio e Volk). L’ultima affermazione capitolina nei confronti delle squadre di Mazzarri risale invece al 14 gennaio 2009, quando, nel recupero della nona giornata, il team di Spalletti sconfisse per due reti a zero la Sampdoria.
Le squadre di Mazzarri si sono sempre contraddistinte per l’utilizzo della difesa a tre, mentre, dal centrocampo in su, il modulo può assumere diverse sfaccettature a seconda delle dinamiche di gioco e dell’evoluzione del match: difficile comunque che domenica sera il tecnico di San Vincenzo non proponga il classico 3-4-2-1, schieramento tattico maggiormente usato in questa prima parte di campionato. Come detto in precedenza, l’elemento imprescindibile per Mazzarri è la linea di retroguardia a tre: i protagonisti del reparto, salvo defezioni dell’ultimo momento, dovrebbero essere Campagnaro, Aronica e Cannavaro. Grande possenza fisica e senso della posizione per loro: l’impostazione del gioco partenopeo parte dai loro piedi e in questa fase gli azzurri vanno disponendosi in maniera tale da creare superiorità numerica sulle fasce. In quache occasione si viene così a formare una sorta di 3-2-4-1, con i due laterali di centrocampo (Maggio a destra e Dossena/Zuniga dall’altro lato) che partono alti, mentre gli interni (Inler e uno tra Džemaili e Gargano) rimangono bassi per impostare palla a terra in attesa dei movimenti delle punte. Napoli che non disdegna il lancio lungo, soprattutto in caso di forte pressing avversario: è la terza squadra del torneo a farne uso in misura maggiore (preceduto solo da Lecce e Milan), aiutato dall’abilità di Cavani nel gioco aereo e nella sua capacità di far salire la squadra durante i momenti difficili della partita. Ma il vero punto di forza risiede nella facilità di ribaltamento dell’azione e, conseguentemente, nella riuscita dei contropiedi: contando sul grande movimento senza palla di Cavani e Lavezzi (Hamšík è quello meno mobile tra i tre), la squadra di Mazzarri cerca subito la verticalizzazione centrale sfruttando altresì le doti tecniche dell’argentino nell’uno contro uno e i tagli dell’uruguaiano, sempre pronto a infilarsi sul filo del fuorigioco alle spalle dei centrali difensivi. Altra situazione ricorrente è la transizione dalla fascia laterale: è Christian Maggio il giocatore più pericoloso in tal senso data la sua velocità e maestria nel tenere la sfera di gioco anche in situazioni di pressing. In realtà non è raro vedere il Napoli disporsi con un 3-4-1-2, con Lavezzi che, di fatto, affianca Cavani mentre Hamšík si piazza da rifinitore. In questo modo lo slovacco ha più opportunità d’inserimento nell’area avversaria grazie ai movimenti ad uscire di Lavezzi che creano spazio negli ultimi venti metri rivali. Attenzione inoltre alle conclusioni dalla distanza dei due svizzeri, Inler e Džemaili, dotati di buona precisione e potenza, che spesso provano la soluzione da lontano.
In fase difensiva, si può notare come l’obiettivo primario di Mazzarri sia quello di ostacolare non tanto il palleggio dei difensori centrali bensì le linee di passaggio ai centrocampisti: Lavezzi e Hamšík si piazzano così tra le due linee, cercando di rallentare l’avanzata del team concorrente. In caso di necessità, uno dei due esterni di centrocampo si abbassa per aiutare la difesa sulle fasce laterali, andando così a formare una retroguardia a quattro.
Con quattro reti ciascuno, sono tre i giocatori napoletani capocannonieri nei riguardi della Roma: si tratta di Cavani (due con la casacca del Palermo), Hamšík e Lucarelli (tutte segnate con il Livorno). A seguire troviamo Pandev a quota tre (due nelle fila della Lazio e una con la maglia dell’Inter) e Lavezzi a due. Chiudono con una realizzazione Paolo Cannavaro (Parma), Mascara (Catania) e il centrocampista uruguaiano Gargano.
Francesco Totti guida la lista dei giocatori giallorossi: sette le reti del Capitano, prima delle quali in un Napoli-Roma 0-2 del 22 febbraio 1998. Subito dietro c’è Simone Perrotta: due le segnature del mediano nativo di Ashton-under-Lyne ai partenopei. Infine, con una rete nel proprio bottino personale, terminano la graduatoria De Rossi, Juan, Pizarro, Borriello (Genoa) e Simplício (Palermo).
E’ Simon Kjær l’unico giocatore della Roma (con almeno due partite disputate) ad essere imbattuto in gare ufficiali dinanzi al Napoli: il difensore danese ha sempre sconfitto gli azzurri con la maglia del Palermo (tuttavia saltò entrambi i matches giocati al “San Paolo”).
Mazzarri ha parlato questa mattina in conferenza, queste le sue parole su Luis Enrique e la Roma: "E' una squadra giovane, la società ha scommesso su giocatori giovani di talento. Stimo Luis Enrique perché ha una sua idea di gioco e non si lascia condizionare da nessuno. L'ho vista con la Fiorentina e con la Juventus e in entrambi i casi ha giocato mettendo l'avversario in difficoltà. E' una grande squadra e verrà al San Paolo per vincere. Non possiamo dire se è determinante o no, se vinciamo e poi perdiamo col Genoa roviniamo tutto quindi è un discorso che non ha senso. Per me sono tutte finali. Io penso che anche loro, quando avremo noi la palla, staranno attenti avendo preparato come fermarci. Sarà una partita avvincente secondo me, ma anche loro cambieranno qualcosa nonostante la mentalità del loro allenatore. Comunque è vero che in molti vengono a difendersi facendo dei tatticismi, però se noi giochiamo come sappiamo possiamo farcela comunque. Roma di talento ma inesperta? Un po' come noi, ma il tecnico lavorerà per migliorare i vizi di gioventù. Come è successo a noi, che però abbiamo fatto una crescita vertiginosa che ci sta portando in alto anche in Europa. E' una grande squadra, ma se giochiamo da Napoli, anche loro avranno poco da fare. Formazione? In linea di massima giocheranno i titolarissimi".