Lamela e Osvaldo, due novità per un attacco finora apparso senza idee

21.08.2011 19:31 di  Alessio Milone   vedi letture
Alessandro Carducci
Alessandro Carducci
© foto di Voce giallorossa

Che questa Roma sia ancora in fase di rodaggio è noto e - perché no - scontato. Che a Trigoria il cantiere sia bello che aperto, con Luis Enrique alle prese con un progetto serio, innovativo e ambizioso, è sotto gli occhi di tutti. Ma che da una tanto acclamata rivoluzione mentale e strategica derivi un'incapacità cronica nel buttarla in fondo al sacco, la cosa può iniziare a farsi preoccupante. I giallorossi non riescono a segnare: problema a cui Sabatini sta cercando di porre rimedio cercando utili rinforzi sul mercato, ma che fonda le sue radici - e la sua eventuale soluzione - in un panorama più ampio, fatto di schemi, tattiche e movimenti ancora da assimilare alla perfezione.

Contro lo Slovan Bratislava, la dimostrazione più evidente di quanto detto finora. Nonostante una squadra nettamente inferiore tecnicamente - poco importa se avanti nella condizione - l'undici di Luis Enrique non ha punto come ci si aspettava. Ok la sfortuna per il palo di Caprari, ok - lo si è detto prima e lo si ridirà ancora per molto - la fase di rodaggio in cui versa attualmente il gruppo, alle prese con un modo di allenarsi e di prepararsi del tutto diverso da quello a cui soltanto un paio di mesi fa erano abituati, ma questa Roma, lì davanti, sembra non avere idee a sufficienza.

Con il Valencia, altra dimostrazione di pochezza offensiva. Molto possesso, adeguata preparazione atletica, ma poca brillantezza in avanti. Con Luis Enrique che nelle scelte attuate - soprattutto contro gli slovacchi - ci ha messo molto del suo. Affidare, infatti, all'esordio europeo l'attacco a Okaka, e lasciare la regìa offensiva nelle mani di Caprari - che, dal canto suo, continua a dimostrare di possedere enormi capacità - ha ovviamente contribuito a confondere un po' le idee in una rosa che, ora come ora, pare aver perso un po' di quell'entusiasmo che sembrava vivere nei primissimi giorni di preparazione. L'esclusione di Totti, poi, che da sempre è colui che lì davanti accende la luce, di certo non ha aiutato, così come non sono di ausilio i vari malumori che sta vivendo ora come ora il nostro capitano (vedi le polemiche con Ranieri sulla sua presunta pigrizia, le attuali incomprensioni con Luis Enrique, e l'oramai famosa maglia con la scritta "basta").

Ieri, presentato Lamela: ottimo. Il suo dinamismo sarà di certo utile. Osvaldo sta per arrivare: buono, anche se il suo ritorno in Italia è sempre più una scommessa (da vincere, doverosamente. Categoricamente. Ci sono 17 milioni in ballo). Entrambi saranno importanti, ma da soli non potranno contribuire a rendere nuovamente la Roma un'insidia per le difese avversarie; c'è bisogno di un'altra mentalità, più determinata, convincente, vincente. C'è la necessità di scovare nuove energie, e nuovi stimoli nonostante i risultati che, adesso, non arrivano. E c'è voglia di tornare a incidere con grinta e fermezza, forte di un'energia che questo nuovo corso - giovane, ambizioso - garantisce di fornire.