Il segreto di Rudi Garcia: i cambi
Se tre indizi fanno una prova è fuori discussione che il segreto del tris giallorosso, ottenuto attraverso dei grandi secondi tempi, sia da rinvenire anche nelle qualità di Rudi Garcia nel gestire i cambi dei suoi giocatori. La forza della sua Roma, la peculiarità della formazione giallorossa, che con tre vittorie di fila ha conquistato il primato in classifica, è da ricercare in una seconda parte di gara condotta puntualmente in maniera magistrale, dove la mano dell'allenatore si fa sentire di più quando serve dare una sterzata. A conti fatti, se le partite durassero 45', la squadra capitolina si ritroverebbe con solamente due punti in cascina. Le due facce della Roma, quella compassata del primo tempo e quella diametralmente opposta del secondo, si spiegano non solo con la determinazione che il mister è riuscito ad infondere ai suoi uomini ma anche con il suo fiuto nel pianificare le sostituzioni che lo svela, a sorpresa, come abile stratega oltre che come uomo concreto. Fin qui le sue decisioni sono state sempre impeccabili, a conferma della sua straordinaria lucidità nell'intervenire nei momenti cruciali del match. “Abbiamo vinto con l'intera rosa, i tre cambi hanno fatto benissimo, aiutando la squadra. Ottima cosa per il futuro”, non sono parole pronunciate a caso dall'allenatore francese perché certificano come egli conti molto sull'apporto di coloro che un tempo sarebbero stati definiti “rincalzi” ma che nel suo modo di interpretare il calcio si stanno rivelando fondamentali.
Contro il Parma, su un campo dove per chiunque sarà difficile portare a casa l'intera posta in palio, i giallorossi sono stati certamente bravi ma anche fortunati nel riagguantare il match dopo appena due giri di lancette dall'inizio della ripresa. Ma gli inserimenti di Gervinho (al 9' del secondo tempo) e Borriello (al 31' della stessa frazione) hanno sicuramente contribuito a rivitalizzare l'undici in campo. L'ivoriano ha dato maggiore verve all'attacco. La punta si è mossa molto aprendo varchi per i suoi compagni. L'ex Arsenal è stato decisivo, poi, nel procurarsi il penalty con cui Strootman ha messo in cassaforte il risultato. Pesante è stato anche l'apporto dell'attaccante partenopeo, come ha riconosciuto lo stesso Rudi Garcia al termine dell'incontro: "benedetto" il suo salvataggio sulla linea in occasione del tiro beffardo di Cassano un minuto prima del tris romanista.
La capacità del tecnico di saper leggere l'evoluzione della gara si era già intravista, del resto, in occasione dell'esordio di Livorno in cui era riuscito, con la sostituzione di un attaccante statico come Borriello per uno più agile e veloce come Gervinho, a far cambiare pelle alla sua squadra. Ancora più marcato lo zampino dell'allenatore contro l'Hellas Verona. L'esordio di Ljajic con la maglia giallorossa al 7' della ripresa porta la sua firma ed è coinciso con la metamorfosi romanista. L'impatto del serbo sul match, infatti, si è rivelato devastante ed ha permesso a giocatori dalle qualità di Pjanic e Totti di esaltarsi con lui in campo. L'ex Fiorentina è riuscito perfino a griffare il debutto con un gran gol dalla distanza.
La panchina, c'è da esserne certi, sarà un'arma in più cui attingere nel corso di questa lunga stagione. Ne è convinto per primo il tecnico transalpino che sa di potersi giocare, quando ce ne sarà bisogno, questa carta vincente.