Il regalo di Pjanic per il suo quarto compleanno giallorosso
Miralem Pjanic è un giocatore della Roma dal 31 agosto 2011: l’ultimo giorno del suo quarto anno giallorosso potrebbe essere stato quello che fa sbocciare definitivamente il suo rapporto con l’ambiente. Spesso il bosniaco è stato tacciato di essere abulico, discontinuo e un po’ tutte quelle caratteristiche che, un po’ per fatto ma anche un po’ per luogo comune, vengono attribuite ai calciatori slavi. Nella scorsa annata il numero 15 giallorosso è stato uno di quelli maggiormente accusati di scarso rendimento in relazione alle proprie possibilità tecniche, accusa in parte reale ma in parte decisamente smentita dai 5 gol e 10 assist vincenti realizzati nella stagione 2014-2015; tutto quanto si è volatilizzato nel pomeriggio dell’Olimpico, indimenticabile per i tifosi ma indimenticabile soprattutto per lui.
Contro la Juventus, il bosniaco (o meglio, ormai uno dei due bosniaci) ha letteralmente preso per mano il centrocampo, convertendo in fatti quello che aveva chiesto Rudi Garcia alla vigilia della sfida: serviva più ritmo e lo sciorinare di tocchi e percussioni ha finalmente fatto ruotare la lancetta dei giri del motore romanista, avvicinando sempre più i bianconeri a cadere nel baratro. Era però necessaria anche una spinta decisiva, e il naturale apice della prestazione del centrocampista non poteva essere che lo splendido calcio di punizione con cui ha trafitto Buffon (l'ottava messa a segno con la Roma) e convertito tutto quel di seminato nella prima ora di gioco. E anche quando c’è stato da soffrire per mantenere il risultato, dopo il raddoppio segnato dal suo amico Edin Dzeko, Pjanic ha risposto presente, ripiegando e aiutando il più possibile i suoi, sia con la sua tecnica che con energia.
Spesso si è definito il centrocampo della Roma come uno dei più forti, o comunque più completi, in circolazione: se questo accade è anche perché un terzo di questo pacchetto è arricchito dal fosforo, dalla genialità di un calciatore spesso sottovalutato, a cui si è chiesto troppe volte un doppio lavoro che non è nelle sue corde. Messo in condizione di dare il meglio, con la squadra alta sul campo e in controllo della partita, Pjanic può sempre essere decisivo. Come lo è stato ieri, in una delle partite più importanti della stagione e della sua carriera in giallorosso. Buon compleanno, Mire.