Il finale tutto da scrivere di Perotti
Riprendersi la Roma alla centesima. Perotti vede Udine, viaggia verso la convocazione. Un'annata da incubo per lui finora. 90' a Bologna, in una delle più brutte gare della gestione Di Francesco, e poco meno di mezz'ora nella sconfitta di Madrid. Troppa la voglia di riscatto per l'ex Siviglia, tra infortuni e voci di mercato che lo vogliono in un romantico ritorno al Boca Juniors. Per questo c'è tempo. Perotti sogna la rivincita, a 30 anni sente di poter ancora essere utile alla causa giallorossa. La concorrenza sugli esterni è più folta che mai: questo non spaventa però un nazionale argentino abituato ad avere tanti connazionali, detti top player, come rivali. La Seleccion, perché no, è un altro obiettivo. La mancata chiamata all'ultimo Mondiale lo ha deluso, pensava di aver convinto Sampaoli con la magia della Champions League.
Tutto da rifare, ora c'è Scaloni ad interim. C'è tanto da recuperare nelle gerarchie ma niente è impossibile. La convocazione passerà dal rendimento con la Roma, pronta a riabbracciare il suo Monito. Di Fra sorride. Intanto a Udine potrebbe arrivare la centesima presenza di Diego con la maglia della Roma. Una storia iniziata nel gennaio 2016, ricca di magie, dribbling ubriacanti e i soliti stop fisici. Con la solita frase in testa: "Se segnasse di più giocherebbe nel Barcellona". Perché quando il classe '88 è in giornata, ogni terzino destro va al manicomio. Un nuovo capitolo intitolato La Centesima nel libro romanista di Perotti, il finale è tutto da scrivere.