Il film del 2019 della Roma: tra rivoluzioni e futuro, c'è ancora spazio per l'emozione

01.01.2020 22:13 di Simone Valdarchi Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Simone Valdarchi
Il film del 2019 della Roma: tra rivoluzioni e futuro, c'è ancora spazio per l'emozione
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ripercorriamo i principali eventi che hanno caratterizzato l'anno solare giallorosso, con tanti piccoli fotogrammi che uniti formano il film del 2019 della Roma.

GENNAIO – Il 2018 era terminato con la Roma a -2 dal quarto posto e l'urna di Nyon aveva sorteggiato il Porto, come avversario dei giallorossi per gli ottavi di Champions League. Proprio nel primo giorno dell'anno, il direttore sportivo Monchi, accusato da molti di un mercato estivo all'insegna delle cessioni eccellenti, ammetteva: “Qualcosa ho sbagliato, non ho la bacchetta magica”. Comincia a circolare il nome di Gianluca Mancini per giugno, mentre si comincia a lavorare per i rinnovi di Zaniolo e De Rossi, accordo con quest'ultimo che non verrà mai raggiunto né per una stagione da calciatore né per il ruolo da dirigente. Per quanto riguarda i risultati sportivi, la Roma in campionato batte il Torino, ma viene fermata dall'Atalanta, facendosi raggiungere sul 3-3 dallo 0-3 iniziale. Capitolo Coppa Italia: superata agevolmente la Virtus Entella per 4-0, ai quarti la squadra di Di Francesco viene umiliata a Firenze, dove i viola vincono per 7-1. Il tecnico: “Fatico a trovare spiegazioni, ma non mi dimetto”.

FEBBRAIO – Il secondo mese del 2019 si apre con una buona notizia per il futuro della società, legata alla questione Stadio. La Raggi, nella conferenza stampa sulla relazione del Politecnico di Torino, dichiara: “Lo Stadio si fa”, Baldissoni: “Raccogliamo i frutti di un lavoro iniziato anni fa”. Viene inaugurata la nuova sede a Viale Tolstoj, mentre si rincorrono le voci su un accordo tra Monchi e l'Arsenal. Per i risultati sportivi, probabilmente febbraio rappresenta il mese migliore per gli uomini di Di Francesco che, tra campionato e Champions League, raccolgono 4 vittorie ed un pareggio (contro il Milan). È anche il periodo della consacrazione di Nicolò Zaniolo, che nell'andata della doppia sfida contro il Porto (terminata 2-1 in favore dei giallorossi), sigla una doppietta e viene benedetto da Cafu: “Può diventare il migliore al mondo”.

MARZO – La Roma è in grado di fare tutto ed il contrario di tutto, come spesso è accaduto nella storia del club giallorosso e, nonostante la squadra di Di Francesco fosse reduce da un lasso temporale positivo, in quattro giorni tutto va a rotoli. Tra il 3 ed il 6 marzo, la Roma cade nel derby, perdendo 0-3 in casa e viene eliminata dalla Champions League, grazie al 3-1 finale all'Estadio do Dragao. De Rossi e compagni escono tra le polemiche per l'arbitraggio, al punto di spingere Pallotta a dichiarare: “Siamo stati derubati”. Nelle successive 48 ore viene messa in atto la rivoluzione dentro Trigoria: esonerato Di Francesco (e gran parte dello staff), rescissione consensuale con Monchi e firma di Ranieri. Il tecnico dello Scudetto sfiorato nel 2010 ritorna nella Capitale e dice: “Ho accettato queste condizioni solo per questa società”. I segnali di ripresa, però, stentano ad arrivare e la Roma perde contro SPAL e Napoli (1-4 per gli azzurri all'Olimpico), dopo aver battuto in casa l'Empoli. Nel frattempo viene accostato per il futuro il nome di Petrachi come dirigente, anche se Cairo intende trattenerlo a Torino e Monchi, ritornato a Siviglia, attacca Pallotta che replica: “Gli ho dato pieni poteri e questi sono i risultati”. Fronte stadio: l'arresto di De Vito mette a rischio il progetto, ma la procura specifica: “La Roma non è convolta”.

APRILE – Gli infortuni continuano a tartassare la squadra, con Ranieri che perde a stretto giro di posta Santon e Karsdorp, con Florenzi non al meglio. La Roma però inanella 5 risultati utili, pareggiando contro Fiorentina Inter. Contro la Sampdoria arriva l'ultima rete di Daniele De Rossi con la maglia romanista, seguita dalla splendida esultanza sotto il settore ospiti. Tra gli esclusi da Ranieri c'è Olsen, al quale il tecnico romano preferisce Mirante che lo esalta: “Il mister sa quali corde toccare”. Mentre comincia a profilarsi una possibile cessione della società ai qatarioti, notizia smentita direttamente da Pallotta, si rincorrono le voci sulla futura guida tecnica della Roma. Oltre agli accordi ormai ufficiosi con Petrachi, si parla di continui incontri con Antonio Conte, al punto che lo stesso Ranieri ammette: “Lo vorrei dopo di me sulla panchina della Roma, lo andrei a prendere all'aeroporto”. Fronte mercato: forte interesse per Tonali e Cragno, mentre la società fissa il prezzo 20 milioni – per Edin Dzeko.

MAGGIO Si conclude la stagione sportiva con la Roma che, pareggiando a Genova e Reggio Emilia contro i rossoblù e il Sassuolo, perde l'occasione per agguantare il quarto posto e termina in sesta posizione. Concluso il campionato, termina anche l'avventura di Ranieri alla guida del club, questo il saluto dell'allenatore: “Fiducioso per il futuro della Roma”. Dopo il rifiuto di Conte (il quale si giustifica affermando che non ci sono le condizioni giuste per allenare i giallorossi) parte il toto-allenatore: da Gasperini a Mourinho, passando per Bielsa e Mihajlovic, i nomi sono tanti. Sembra in via di definizione la trattativa Dzeko-Inter, ma a farla da padrone nel mese di maggio è la questione De Rossi. Al numero 16 viene proposto un rinnovo come dirigente, ma lui che vuole continuare a giocare decide di lasciare. Il suo addio scatena l'ira dei tifosi che, a più riprese, contestano aspramente la società sia al Fulvio Bernardini che davanti alla sede di Viale Tolstoj. Prima del saluto al termine di Roma-Parma, De Rossi scrive una lettera ai sostenitori giallorossi: “La Roma viene prima di tutto e tutti. Nessun mai vi amerà più di me”. Anche il presidente della Roma scrive ai propri tifosi: “Ho commesso diversi errori, ma voglio costruire una squadra vincente”.



GIUGNO – I discorsi distensivi di De Rossi e Pallotta non servono a calmare la piazza, la cui rabbia viene alimentata dall'addio al veleno di Francesco Totti. L'ex capitano, dopo aver rifiutato la nomina da direttore tecnico, lascia la società nella quale è cresciuto e della quale ha scritto la storia dichiarando in conferenza stampa: “Non mi hanno fatto decidere mai nulla. Potrei tornare con un'altra società, alcuni individui vogliono i romani fuori dalla Roma”. Questa la replica del club: “Percezione dei fatti fantasiosa e lontana dalla realtà”. Risolto anche il contratto con Massara, il quale poco dopo vola a Milano per unirsi ai rossoneri, verso la fine del mese il ruolo da ds viene affidato a Gianluca Petrachi, mentre Paulo Fonseca si siede sulla panchina romanista: “Sono motivato e felice della sfida che mi aspetta”. Caos ritiro: la Roma rinuncia all'ICC, visti i preliminari di Europa League da giocare, annuncia il ritiro a Pinzolo, il quale viene disdetto pochi giorni dopo, vista l'autoesclusione del Milan dalle coppe europee e la conseguente qualificazione ai gironi della competizione. Si chiudono le prime operazioni di mercato, con Diawara e Spinazzola in entrata, Manolas e Luca Pellegrini in uscita (destinazione Napoli e Juventus, poi girato in prestito al Cagliari).

LUGLIO – Al via il mese cruciale per il calciomercato, tante le pretendenti per Zaniolo, tra cui il Tottenham che propone Alderweireld come pedina di scambio. Appare segnato il futuro di Edin Dzeko, in accordo da tempo con l'Inter di Conte ma Petrachi avverte: “Chi vuole andar via deve presentarsi con un'offerta adeguata”. Parte la ricerca per il centravanti: Higuain, Icardi e Milik i candidati. El Shaarawy vola in Cina, De Rossi al Boca Juniors, mentre vengono mossi i primi passi in avanti per il rinnovo del contratto per Zaniolo. Ufficializzati gli arrivi di Pau Lopez, Veretout (soffiato al Milan grazie all'intervento del nuovo tecnico romanista) e Mancini. Ancora voci su un possibile cambio di proprietà per la Roma, ma Pallotta commenta: “Società in vendita? Idioti, è troppo divertente”. Parte la stagione 2019/20 con il raduno a Trigoria e le prime amichevoli, con un Fonseca soddisfatto delle prime risposte da parte dei giocatori: “C'è entusiasmo e disponibilità da parte del gruppo”.

AGOSTO – Mentre la piazza culla il sogno Icardi (invitato attraverso i social da Juan Jesus a raggiungerlo a Trigoria), vengono ceduti Nzonzi e Karsdorp e accolto Mert Cetin. Nelle amichevoli i giallorossi battono Real Madrid ed Arezzo, pareggiando contro l'Athletic Club. Poker di rinnovi in rosa, con le firme di Ünder, Fazio, Zaniolo e, il più inaspettato di tutti, Dzeko. Il centravanti bosniaci, convinto da mister Fonseca ad abbracciare il suo progetto, rifiuta l'Inter e si lega alla Roma. Capitolo difensore centrale: dopo aver corteggiato a lungo Arderweireld, la Roma tenta di ingaggiare uno tra Lovren e Rugani, ma alla fine il prescelto è Chris Smalling che si unisce alla compagine di Fonseca. Serie di colpi in uscita per la fine del calciomercato romanista: partono Coric, Defrel, Gonalons ed Olsen (tutti in prestito). Al via la Serie A, pareggio pirotecnico in casa contro il Genoa, dopo essere stati in vantaggio per tre volte.

SETTEMBRE – Negli ultimi due giorni disponibili per le trattative, la Roma vende Schick al Lipsia, accogliendo a Trigoria Nikola Kalinic ed Henrikh Mkhitaryan. Migliora il gioco di Fonseca, che rispetto alle prime uscite riesce ad equilibrare la squadra in campo e arrivano i primi risultati positivi: 4 vittorie, un pareggio, nel derby contro la Lazio ed una sconfitta (contro l'Atalanta in casa) il bilancio del mese di fine estate. Positivo l'esordio in Europa League, con un sonoro 4-0 rifilato ai turchi del Basaksehir. Anche l'atmosfera intorno alla Roma sembra più rilassata, con il nuovo (si fa per dire) capitano Alessandro Florenzi che ammette: “A Trigoria si respira un'aria diversa”. Ciò che non cambia, però, è l'attitudine agli infortuni. A farne le spese sono: Ünder, Spinazzola, Zappacosta, Pellegrini e Mkhitaryan. Da aggiungere alla lista anche Cetin, out per un'operazione odontoiatrica. Due bei gesti, infine, della Roma che rinnova fino al 2024 il contratto a Bouah, reduce dall'infortunio al crociato, e daspa un tifoso reo di insulti razzisti nei confronti di Juan Jesus su Instagram.

OTTOBRE – L'ultimo trimestre dell'anno non parte nel migliore dei modi. La Roma pareggia tra le polemiche contro il Cagliari, con Fonseca squalificato per il faccia a faccia con il direttore di gara dopo il novantesimo, e gli stop muscolari e traumatici continuano a frenare la crescita del gruppo. Al rientro dal primo infortunio, Zappacosta si rompe il legamento crociato, con il compagno di reparto Florenzi fermo per più di dieci giorni a causa di una febbre. Lesione al menisco per Diawara e frattura dello zigomo per Dzeko nella partita/guerra contro il Cagliari. I giallorossi, orfani del tecnico, impattano contro la Sampdoria e perdono anche Cristante e Kalinic. Con gli uomini contati, la Roma guarda al mercato degli svincolati per il centrocampo (con tanto di provino a Trigoria per Rodwell), ma il ritorno inaspettato di Pastore e l'invenzione di Mancini in mediana da parte di Fonseca rivitalizzano la squadra, che chiude in crescendo battendo Milan ed Udinese. Quasi scosso da alcune dichiarazioni poco lusinghiere nei suoi confronti da parte di Fabio Capello, Nicolò Zaniolo dà il via ad uno dei momenti più brillanti della sua giovane carriera, siglando 4 reti consecutive. Anche in Europa League, infine, c'è spazio per le lamentele verso l'arbitraggio, quando il direttore di gara Collum decide di regalare il pareggio al Borussia Mönchengladbach, concedendo un rigore inesistente in pieno recupero.

NOVEMBRE – Il mese della svolta. Nonostante ormai sembri essersi trovato l'equilibrio in campo, con Mancini a centrocampo, la Roma arriva alla fine di un ciclo da 7 gare in 21 giorni esausta e cade contro il Mönchengladbach (mettendo a serio rischio la qualificazione ai sedicesimi di finale d'Europa League) ed a Parma. Nel frattempo si torna a parlare della possibilità di far indossare la maglia numero 10 a Nicolò Zaniolo che ammette: “Per rispetto non la accetterei”. La crescita sorprendente di Smalling porta la società a voler trattare al più presto il riscatto con il Manchester United, ma resta una distanza di 5 milioni tra domanda e offerta e per il difensore inglese aumentano le pretendenti. Si accende il caso Florenzi, in panchina per diverse gare, ma il calciatore di Vitinia glissa: “Nessun problema con mister Fonseca, metto la Roma davanti a me”. La sosta per le nazionali però fa bene alla rosa, che al rientro ottiene due successi netti (entrambi per 3 reti a 0) contro Brescia ed Istanbul Basaksehir. Infine, si comincia a parlare di una trattativa tra l'imprenditore americano Dan Friedkin e James Pallotta per la vendita della Roma. La società, sotto richiesta della Consob, pubblica un comunicato: “In corso contatti con potenziali investitori”.

DICEMBRE – Iniziano al meglio gli ultimi 31 giorni del 2019, con la Roma che s'impone per 1-3 in casa dell'Hellas Verona, una delle squadre più in forma del campionato. I giallorossi riescono a dare continuità ai risultati, battendo anche SPAL e Fiorentina, oltre ad un buon punto ottenuto in casa della capolista Inter. L'unico vero stop arriva nell'ultima giornata del girone di Europa League, contro il Wolfsberg, quando gli uomini di Fonseca non vanno oltre il due a due. Il pareggio però basta alla Roma per accedere alla fase successiva, dove incontrerà il Gent, complice un fortunato sorteggio nell'urna di Nyon. Sembra sbocciato ormai l'affetto tra la società e Paulo Fonseca, che conferma: "Vorrei restare qui a lungo". Si comincia a parlare di mercato, in vista della sessione invernale, con Juan Jesus, Pastore e Kalinic in uscita. Petrachi comincia a valutare anche le destinazioni per Nzonzi e Bruno Peres, al rientro dai rispettivi prestiti, mentre si valutano varie ipotesi per il ruolo di vice-Dzeko. Il tema centrale della fine del 2019 resta però il cambio di proprietà. Con l'imminente acquisizione dei terreni di Tor di Valle da parte dell'immobiliarista ceco Vitek, le procedure per lo Stadio della Roma sembrano accelerare. Proprio nell'ultima settimana è arrivata la notizia di un accordo trovato tra Pallotta e Friedkin, con l'imprenditore statunitense che ha affermato: “Sono sempre stato innamorato di Roma, spero di lasciare un segno nella storia sportiva della città”.