Gasperini e il 3-4-3: analisi, precedenti e possibili variazioni

17.09.2011 12:00 di  Simone Francioli   vedi letture
Gasperini e il 3-4-3: analisi, precedenti e possibili variazioni
Vocegiallorossa.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Questa sera allo stadio "Giuseppe Meazza" di Milano andrà in scena l'anticipo della 3° giornata tra Inter e Roma, due squadre ancora in fase di perfezionamento che, nell'esordio in campionato di una settimana fa, hanno palesato qualche problema di gioco con i nuovi moduli richiesti da Luis Enrique e Gasperini. Quest'ultimo, in particolar modo, dopo le buone annate trascorse sulla panchina del Genoa (l'apice nella stagione 2008/2009 con il 5° posto raggiunto e conseguente ingresso in Europa League) non sembra essere in grado di poter imporre con successo il suo classico 3-4-3, sistema di gioco che lo ha sempre contraddistinto durante tutta la sua carriera (iniziata nel 1994 nelle giovanili della Juventus).

Sarà l'ottavo incrocio tra Gasperini e la Roma: i precedenti sono favorevoli ai giallorossi (cinque le vittorie) mentre i club guidati dal tecnico di Grugliasco (solo il Genoa in questo caso) si sono imposti in due occasioni (3-1 il 24 settembre 2008 e 3-2 il 23 agosto dell'anno successivo). In queste partite, ad eccezione del 3-0 subito all'Olimpico l'8 febbraio 2009, nella quale schierò un 4-3-3 più difensivo, Gasperini ha sempre disposto la sua squadra con il 3-4-3. Nella mente del tecnico piemontese la cosa più importante, oltre al continuo pressing dei mediani di centrocampo al portatore di palla, è la ricerca di sovrapposizioni sulle fasce per creare la superiorità numerica nella zona nevralgica del terreno di gioco. I difensori devono saper impostare il gioco (Lucio è quello che si prende più libertà in tal senso nell'Inter) e, in fase di ripiegamento sull'attacco avversario, Gasperini  fa abbassare uno dei due centrocampisti esterni (Jonathan o Nagatomo, molto più spesso il brasiliano) per andare a comporre un 4-3-3 più coperto. I tre attaccanti svariano molto per non dare troppi punti di riferimento e, quando la linea mediana passa a 3, le due ali hanno il compito di scalare per non lasciare le fasce ai rivali di turno (tuttavia Zarate e Forlan sono apparsi in affanno sotto questo aspetto a Palermo). Gasperini ha utilizzato questo scacchiere tattico in 102 delle 138 partite alla guida del Genoa (Serie A, Europa League e Coppa Italia) mentre in 17 occasioni ha preferito sistemare la squadra con  il 4-3-3.


E viste le difficoltà in questo avvio di stagione nel far funzionare il 3-4-3, l'ex tecnico rossoblu potrebbe propendere ancora per il 4-3-1-2 messo in campo contro il Trabzonspor, con Sneijder a giostrare dietro le due punte e più certezze nella linea arretrata. Le maggiori critiche ricevute riguardano la posizione dell'olandese (sacrificato da esterno nello schieramento offensivo a tre) e la lentezza del centrocampo, il quale spesso e volentieri rallenta la fluidità della manovra e non copre abbastanza. Cambiasso, Stankovic e Zanetti in queste prime uscite sono parsi fuori forma o comunque non in grado di dare quelle garanzie che Gasperini richiede per il suo metodo di gioco: possibile che ci possa essere qualche cambio con i giovani Obi, Alvarez o Coutinho protagonisti a partire dal primo minuto, vista anche la defezione ormai certa del serbo in aggiunta a quella di Thiago Motta. Da non escludere infine una soluzione tattica nuova: il 3-4-1-2, che permetterebbe a Gasperini di ricorrere alla difesa a 3 e contemporaneamente schierare Sneijder dietro ai centravanti senza snaturarlo sulla corsia esterna, ,modulo utilizzato dal tecnico dell'Inter solamente in altre due circostanze (Genoa-Napoli del 30 settembre 2007 e Milan-Genoa del 28 gennaio 2009). E nel frattempo a Milano già circolano i nomi di Ranieri, Van Gaal, Capello, Delio Rossi e Baggio......

Per la Roma invece sarà la prima volta con il 4-3-3 dinanzi ad una squadra allenata dall'ex Genoa: nelle sette sfide precedenti difatti (cinque con Spalletti e due con Ranieri) i moduli con cui i giallorossi sono scesi in campo sono stati il 4-2-3-1 (cinque occasioni), il 4-4-2 ed il 4-3-1-2 (una volta ciascuno). Giallorossi sempre in rete contro Gasperini: 15 le realizzazioni con una media per gara di poco superiore al 2. Il dato rigurdante il possesso palla relativo ai 7 matches disputati in precedenza premia invece i teams del 53enne tecnico piemontese: 52% di fronte al 48% della squadra capitanata da Francesco Totti, indice di sfide sempre molto combattute.

LE PAROLE DI GASPERINI - Questi i passaggi più importanti nella conferenza stampa tenutasi ieri ad Appiano Gentile:

Che idea si è fatto della Roma di Enrique? "Una squadra che ha avuto difficoltà, ma crede in un progetto e che sta sviluppando bene, al di là dl risultato negativo di domenica".

Da cosa dipenderà la disposizione in campo dell'Inter? "Noi sappiamo come gioca la Roma e dovremo valutare. Ci sono anche tanti infortunati, come Chivu, che non recuperano. Dobbiamo dare continuità".

Il centrocampo la chiave per domani? "E' una delle chiavi, ma non l'unica".

Inter poco dinamica? "Noi non abbiamo ancora l'organizzazione del mio Genoa, ma dovremo raggiungere un'efficacia in breve tempo. Ci aiuterà ad avere distanze meno ampie. Non c'è il giocatore che risolve da solo la partita, ma tanti elementi di spiccato valore. Devo trovare l'equilibrio giusto".

Stankovic e Chivu come stanno? "Quasi impossibile che ce la faranno per domani sera".

PROBABILE FORMAZIONE - (4-3-1-2): Julio Cesar; Jonathan, Samuel, Ranocchia, Nagatomo; Cambiasso, Zanetti, Obi (Alvarez); Sneijder; Milito, Forlan. In caso di 3-4-1-2 gli undici titolari dovrebbero scendere in campo con: Julio Cesar; Lucio, Ranocchia, Samuel; Jonathan (Obi), Cambiasso, Zanetti, Nagatomo; Sneijder; Milito, Forlan.