Come cambia la Roma dopo il mercato
Terminato il calciomercato, il tempo delle chiacchiere, dei sogni (infranti e realizzati), delle pagelle lascerà spazio soltanto al verdetto del campo. La Roma riparte da qui, da 4 punti in 2 partite in campionato e l’Europa League da disputare. Le indicazioni che può darci il mercato intrapreso dalla dirigenza sono di una Roma impegnata in un processo di sviluppo tattico. Il 4-3-3 di Pinzolo proclamato da Spalletti può considerarsi la base di partenza verso il cambiamento. Il tecnico si sa, preferisce moduli dinamici a dogmi tattici e riesce ad adattare il giusto schieramento secondo le esigenze o il materiale tecnico a disposizione. In questo caso si può di parlare di una situazione work in progress con lo evolversi del mercato: “Abbiamo scelto un difensore dalle caratteristiche di Bruno Peres, perché a ottobre torna Rüdiger”. Interpretazione? Con il rientro del tedesco la squadra giocherà a 3 in difesa.
Manolas, Fazio, Vermaelen, Jesus, Rüdiger e De Rossi. Questi i 6 a cui affiancare sulle fasce Peres, Florenzi, Emerson e, nei piani iniziali, Mario Rui. Un primo assaggio c’è stato nell’ultima partita di campionato a Cagliari quando, con l’inserimento di Fazio al centro della difesa, Spalletti ha chiesto la difesa a 3 (Manolas centrodestra, Vermaelen centrosinistra). Il resto vien da sé con la squadra pronta a spaziare dal 3-4-3, al 3-5-2 con una punta in appoggio a Dzeko. Alla Roma manca un palleggiatore a centrocampo in attesa che Paredes sia pronto per imporsi in una big o che Gerson mostri il proprio valore. Ci vorrà tempo per far sì che i giocatori assimilino i nuovi movimenti. Per questo, al momento sarà una soluzione più a partita in corso che un assetto tattico iniziale.