5 buoni propositi per il 2019
Un altro anno se ne va. La Roma saluta un 2018 strano, sicuramente a due facce. La prima parte resterà nella memoria di tutti, il ritorno in semifinale di Champions League dopo 34 anni ha fatto sognare anche i più realisti, almeno per una notte. Male invece la seconda parte, con una squadra irriconoscibile che ha chiuso il 2018 con 10 punti in meno rispetto alla fine del 2017. Basta parlare del passato però. Il 2019 alle porte e come ogni anno che inizia ci sono i buoni propositi. Facile farli, meno rispettarli. Ai giallorossi il compito di riuscirci.
Ecco allora 5 buoni propositi per il 2019 della Roma:
1) CONTINUITÀ - Tanti, troppi, i punti persi dalla Roma contro le cosiddette piccole. Serve a poco uscire imbattuti dal San Paolo e poi perdere in casa contro la SPAL o capitolare contro uno dei Bologna più deboli di sempre. Non siamo al livello de "lo scudetto si vince con le piccole" ma è semplice matematica: le big in un campionato sono solitamente 5, le medio-piccole invece sono 15. Ovvio allora che mettano più punti in palio. Questo non vuol dire perdere tutti gli scontri diretti con le prime della classe ma solo trovare un giusto punto di incontro;
2) STADIO - Una vicenda diventata ormai telenovela. L'iter già lo conoscete, inutile stare qui a elencarlo nuovamente. La speranza per il nuovo anno è che prevalga il buonsenso, che venga dato l'ok per avviare la costruzione di un impianto che potrebbe solo far bene a una città con mille problemi come Roma. E per dimostrare che anche in Italia, ogni tanto, le cose giuste e moderne possono vedere la luce.
3) CESSIONI - Un altro buon proposito sarebbe quello di non vedere più partire i pezzi grossi ogni estate. Tanti già vedono Zaniolo lontano da Roma, ad esempio. Sbagliato. Per ricreare entusiasmo servono i risultati e questi li portano i grandi calciatori. Ok, sono i conti a decidere le uscite ma - almeno sulla carta - sarebbe bello immaginare una Roma con tutti i suoi giocatori migliori in rosa. Così che gli addii di Alisson, Benatia, Pjanic e Salah, per citarne alcuni, non siano stati sacrifici inutili. Il discorso vale anche con le clausole, eh: eliminare quella di Manolas sarebbe cosa buona e giusta.
4) CHAMPIONS LEAGUE - Per rispettare il punto 3, è fondamentale rispettare il 4. Ossia qualificarsi alla prossima Champions League. Il 4° posto, nonostante tutto, è lì, a soli due punti. La Roma deve centrarlo, non può farne a meno. L'altra strada, vincere la Champions, è leggermente più complicata. Un buon 2019 passa soprattutto da qui. Fondamentale allora ripartire dopo la sosta, magari anche con qualche acquisto, e rimontare. Perché il 2° posto, quasi sempre centrato durante l'era Pallotta, non può distare 14 punti dopo 19 giornate.
5) TROFEI - Senza questi, si parla del nulla. La Roma non ne alza uno dal maggio 2008. Dieci anni, 10. Fa impressione leggerlo, sia a lettere che a numeri. Per rimediare però bisogna almeno arrivare in finale: i giallorossi non ci riescono da quel maledetto 26 maggio 2013. Dopo, il vuoto. Un buon assist nel nuovo anno viene dalla Coppa Italia: battendo Entella e una tra Torino e Fiorentina (avversarie non impossibili per la vera Roma) sarebbe già semifinale. Perché non provarci?