Viviani: "Il mio sogno è giocare da protagonista in Serie A, con la Roma sarebbe ancora meglio"
Federico Viviani, centrocampista della Roma in prestito al Latina, ha rilasciato un’intervista a gianlucadimarzio.com: “Dopo gli allenamenti, almeno due volte a settimana, mi fermo a provare a riprovare i calci di punizione: la tecnica va affinata giorno dopo giorno con il lavoro. Ho sempre guardato con ammirazione Mihajlovic e Beckham cercando di rubare il più possibile dal loro stile. Dell’inglese, poi, sono sempre stato innamorato: mai visto uno calciare in quel modo, una classe pazzesca”.
Sul Latina in lotta salvezza.
“Questa situazione mi carica, siamo cresciuti molto ultimamente. Non meritiamo la posizione di classifica che occupiamo, diamo sempre il massimo in ogni allenamento e, grazie anche alle ultime prestazioni, abbiamo acquisito maggiore fiducia”.
Sul possibile passaggio al Leeds.
“Sono stato in Inghilterra quattro giorni, un mondo completamente differente all’Italia: strutture all’avanguardia, un calcio diverso. Da Latina mi hanno fortemente voluto, mi chiamavano in continuazione: conoscevo la piazza, ho un rapporto splendido con l’ambiente, diciamo che non ho resistito al richiamo di casa. Anche se in futuro l’idea di fare un’esperienza all’estero mi affascina molto”.
Sulla Roma.
A Trigoria sono cresciuto, ho trascorso sette anni nel settore giovanile: logico che ci si affezioni, la considero un po’ coma la mia famiglia. Il mio sogno è giocare da protagonista in Serie A e se riuscissi a farlo con addosso la maglia della Roma sarebbe ancora meglio”.
Su De Rossi.
“Ricordo il giorno dell’esordio in Serie A, contro la Juventus nel dicembre 2011, mi si avvicinò dicendomi che ero un predestinato, di stare tranquillo, e in caso di difficoltà di passare la palla a lui. Daniele è un esempio, sia come calciatore che come uomo: ci sentiamo spesso, mi dà sempre tanti consigli, mi aiuta tanto. Idolo? Si, anche se il mio primo amore si chiama Batistuta: lo adoravo da piccolino e tifavo Fiorentina”.
Sull’Under 21.
“L’obiettivo è quello di fare bene nell’Europeo di categoria, smentendo tutte quelle voci che a inizio anno dicevano che non eravamo un gruppo all’altezza”.
Sulla Nazionale.
"Sapere dei complimenti di Antonio Conte è un qualcosa che ti ripaga da tanti sacrifici fatti: credimi solo a pensare a quella maglia, a cantare l’inno, mi vengono i brividi…”.
Sugli hobby fuori dal campo.
Sapessi quante ore alla Playstation passate insieme a Florenzi e Perin durante i ritiri della Nazionale. E quanti rimproveri presi perché a furia di giocare si finiva per fare più tardi del consentito…”.