Tifosi Roma: "A voi Lotito a noi Lotitolo"
Un derby dalle mille facce, come quelle ricche di tensione (troppa) di Daniele De Rossi e Francesco Totti nel primo tempo e la loro espressione delusa nella ripresa, vista dalla panchina, prima che Mirko Vucinic trasformi tutto in una festa.
La stracittadina della capitale fra la Lazio padrona di casa e la Roma capolista ha mille volti e tante espressioni di un tifo piu' o meno corretto. Quello che si dovrebbe vedere sempre in uno stadio e' mostrato dall'ex sindaco e ministro Francesco Rutelli, che durante la partita non nasconde la propria passione laziale seduto accanto alla moglie Barbara Palombelli che sfoggia una vistosa sciarpa giallorossa e tifa anche lei per la sua squadra del cuore.
Allo stadio e' venuta (e' stata incerta fino all'ultimo momento) anche la presidente della Roma Rosella Sensi, con marito e madre al seguito. Lo striscione ironico esposto dai laziali nella nord, rivolto ai romanisti, ('come sempre ti manca la coerenza, ora non contesti piu' la presidenza') le strappa un sorriso, poi riprende a seguire la partita con la partecipazione di sempre, mentre il suo collega Claudio Lotito deve incassare la scritta della Sud 'a voi Lotito, a noi lotitolo', ovvero ironia con gioco di parole.
Uno di tifo misurato e' invece il presidente del Coni Gianni Petrucci, cuore laziale che ha accanto da una parte la neo-presidente della Regione Renata Polverini e dall'altra il sottosegretario allo sport Rocco Crimi, suo vicino di poltrona anche in Roma-Inter.
Poco distanti siedono il presidente della Figc Giancarlo Lippi ed il ct della Nazionale Marcello Lippi, venuto ad osservare i suoi azzurri, mentre per il partito dei politici piu' o meno tifosi sono presenti gli onorevoli Paolo Bonaiuti (che e' della Fiorentina ma ama comunque il calcio), Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto.
Ma c'e' anche la parte poco edificante del derby, anzi decisamente brutta, quella non vista ieri nelle stracittadine di Manchester, Londra e Barcellona e che rende l'Italia comunque perdente di fronte a questi campionati: scontri in tribuna Tevere a parte, purtroppo ormai una costante di questa sfida, in curva sud prima della partita viene esposto uno striscione razzista per dire 'laziale non mangia maiale'. I supporter biancocelesti rispondono con ululati nei confronti di Juan quando al 29' il brasiliano sbaglia un colpo di testa durante una sortita offensiva e poi nel secondo tempo quando commette un fallo su Lichtsteiner. Una multa salata, l'ennesima, e' quindi in arrivo per il club di Lotito, mentre dalla curva sud si leva per la prima volta il coro 'serie B' finora rimasto nelle gole dei sostenitori romanisti.
Unico elemento ad unire le due curve e' il ricordo di Gabriele Sandri, perche' nella sud romanista c'e' anche uno striscione che dice 'la gente come noi non muore mai: Gabriele vive!'.