Sconcerti: "La nuova società non parla con nessuno. Stanno cercando figure definitive per i prossimi 3-4 anni". AUDIO!
Il direttore Mario Sconcerti è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, partendo dal ritorno di Cesare Prandelli alla Fiorentina al posto di Beppe Iachini: "Credo che stiamo avendo un po' di chiarimenti su come i grandi imprenditori americani intendano il calcio, anche sul fronte Roma: lì per esempio non c'è il nuovo ds, non hanno cambiato nessuno in società e anche la squadra praticamente è di Pallotta. Tutto questo per dire che nei primi mesi, forse anche nei primi anni, gli americani sono molto conservativi. Abbiamo visto quanto c'è voluto per mandare via Montella nonostante i risultati, e l'attenzione che c'è stata nei confronti di Iachini: Commisso, come sono i grandi ricchi patriarcali, si rifiuta di aver sbagliato la decisione iniziale. Quelle della Fiorentina sono legittimamente in mano al presidente, che non accetta facilmente di cambiare idea".
La Roma è la nota lieta delle ultime partite? Perché Fonseca era in discussione?
"Adesso il vero problema che c'è a Roma è che la nuova società non parla con nessuno. E lì ti mette in mano ai risultati: quando le cose vanno meno bene, però, è la società che deve dire il suo punto di vista o gli altri ti inchiodano. Non è nella mentalità americana quella di arrivare e cambiare... Certo, con dieci sconfitte l'avrebbero fatto. Fonseca è un ottimo allenatore, e quello che cercano società come la Roma è il tempo per capire chi possano essere le figure definitive: una stanza tecnica da portare avanti 3-4 anni".