Rivera: Puntare sulle qualità dei più giovani
Il nuovo presidente del settore giovanile e scolastico della Figc, Gianni Rivera, indica la strada da perseguire per rilanciare il calcio nostrano dopo la figuraccia ai mondiali del Sudafrica. L’ex Pallone d’Oro lo fa dalle colonne dell’Osservatore Romano all’indomani dell’esordio sfortunato della nazionale italiana. «Dobbiamo puntare sulla qualità fin dai più giovani – scrive Rivera, che però precisa come il percorso sia molto tortuoso - «Le incognite sono ancora molte, a cominciare dai mezzi finanziari sui quali potremo contare per perseguire i nostri obiettivi». «Nelle scuole italiane - spiega - infatti è impossibile praticare calcio. Non ci sono i campi». Inoltre, «non si può certo insegnare e praticare calcio nelle palestre italiane, dove spesso è difficile persino organizzare in maniera adeguata una partita di basket o di pallavolo». «Del resto - aggiunge - in Italia non c'è la cultura dei college americani.
Possiamo fare tutti gli accordi che vogliamo col ministero della Pubblica Istruzione, ma le strutture sono quelle che sono». Secondo il neo dirigente la situazione è migliore nei settori giovanili veri e propri. «Bisogna cominciare – afferma -, nelle selezioni, a privilegiare le qualità tecniche. Di fronte a un calcio che è diventato più fisico, penso si debba provare a innescare un'inversione di rotta. In fondo i giocatori che hanno permesso alla Nazionale spagnola di vincere il mondiale non sono certo dei Maciste. Però sanno giocare a pallone». Rivera, nel suo articolo, tocca anche il tema delle scuole calcio: «Si potrebbe arrivare ad abbassare le tariffe per garantire un maggiore afflusso, assicurando comunque un canale privilegiato per i più dotati tecnicamente».