Petrucci: "Per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020 siamo a buon punto"
Il Presidente del CONI, Gianni Petrucci, contattato da Sky Sport ha parlato anche della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020 .
Cosa è rimasto in Petrucci della morte di Marco Simoncelli?
"Quando c’è stato il minuto di silenzio, ho notato con grande piacere che c’è stato veramente un silenzio di tomba. In queste occasioni, durante il minuto di raccoglimento, o c’è l’applauso, o c’è qualcuno che grida. Ha colpito tutti, ha colpito tutto lo sport italiano. Ancora oggi lo ricordiamo come un ragazzo che tutti i genitori avrebbero voluto avere come figlio. Siamo sempre vicini alla famiglia".
Come prosegue la preparazione in vista di Londra 2012?
"La preparazione va avanti normalmente, diciamo bene. Sono preoccupato perche stiamo andando troppo bene, e non so se è un vantaggio o uno svantaggio. Siamo tra le prime 8-9 nazioni al mondo, almeno in questo anno per i campionati del mondo. Abbiamo superato nazioni che sono sempre state davanti a noi. Questo un po’ mi preoccupa. Saranno olimpiadi difficilissime, organizzate benissimo, Londra e pronta e mi aspetto di essere tra le prime dieci. Anche undicesimi non sarebbe da buttare via. La realtà è che dobbiamo fare bella figura, bella figura sul risultato sportivo, ma anche come immagine di una nazione seria e corretta nello sport, una nazione che sta lavorando seriamente contro il doping. Il risultato sportivo è importante, ma mettiamo insieme anche la lotta al doping. Numeri? A Londra sarà difficile ripetere i risultati di Pechino in fatto di medaglie. Non faccio numeri, anche perché, poi, potrei sbagliarmi. L’esperto è Pagnozzi, che il più delle volte indovina pure".
La disciplina che è cresciuta molto?
"Ne sono cresciute tante. Io dico che potrebbe esserci qualche sorpresa anche dall’atletica leggera. Qualche sorpresa la vorrei anche dal tennis, spero molto nel tennis italiano".
Sulla candidatura di Roma per le olimpiadi del 2020
"Stiamo lavorando bene, la squadra capitanata da Mario Pescante sta facendo un buon lavoro. A marzo a Mosca ci sarà il primo controllo delle candidature, ci sarà una prima presentazione. Nei primi giorni di gennaio ci sarà una presentazione ufficiale del progetto alle massime cariche dello stato. Siamo a buon punto, più del 70 per cento degli impianti a Roma ci sono".
Federica Pellegrini
"E’ fenomeno, è un monumento dello sport italiano. Io sarò sempre al suo fianco".
Sul “Tavolo della pace”
"Quando chiedo alla Lega di preparare certi argomenti, di preparare qualche incontro con i presidenti, per quello che è stato definito il tavolo della pace, il giorno dopo, l’unico argomento trattato era quello dell’articolo 22. Potete capire che qualcuno si risente, ed io mi sono risentito. Se il presidente Beretta richiama la mia attenzione sul fatto che il CONI è finanziato dallo stato e le società non hanno i soldi delle scommesse, devo dire che non serve il permesso delle società per scommettere, perché si scommette non solo sui campionati di calcio italiani, ma anche su quelli esteri. Circa il 50 per cento delle scommesse sono sui campionati esteri. Questo vale per il calcio, come per le altre discipline sportive. Noi ringraziamo il governo perché ci finanza, perché ci dà certezze, anche se quest’anno ha diminuito, ma prendiamo atto di quello che sta attraversando il paese. Le Lega, le società pensino alle riforme, fare polemica con me non serve a niente. Intanto, ho il diritto e il dovere di intervenire come, quando e dove voglio, ma non per arroganza o presunzione, ma per legge. Ieri ho riferito del calcio scommesse al ministro Gnudi, che ci sta seguendo con tanta attenzione. E’ mio dovere riferire, perché è mio dovere vigilare sulla Federazione e la Federazione deve vigilare sulla Lega. Per cui, la polemica con me, che fanno alcune società al presidente Beretta, mi lascia sereno".
Ha rimpianti su questa pace che, poi, non è arrivata?
"No, sono soddisfatto da come è andato perché, anche se non si è raggiunto il risultato finale, si sono rincontrati presidenti che non s’incontravano da 4-5 anni. Devo dire che sono stati fatti passi avanti. L’accordo non è stato raggiunto, ma ci siamo molto avvicinati. Il giorno dopo, con Diego Della valle in testa, mi hanno chiamato per dirmi di andare avanti, che c’è la possibilità di mettersi d’accordo. Ci sono buone possibilità. Se i tempi saranno maturi, ci incontreremo di nuovo, ma non è stato un fallimento. Sapevo che era difficile, ma l’ho fatto e lo rifarei".
Sulle scommesse
"Bisogna prendere atto anche dei momenti negativi e questa pagina delle scommesse non è certamente una bella immagine, non solo per il calcio, ma per lo sport italiano. Ma, in ogni caso, sono contento perche, nel frattempo, il presidente Abete e il Dottor Palazzi stavano già vigilando ed erano in contatto con il procuratore di Cremona. La mia idea conta poco, quello che conta è il lavoro degli inquirenti, del rapporto che hanno con la Federazione. Certo, non è una bella pagina, l’ho detto, lo ripeto ogni giorno, per il calcio e per lo sport italiano, ma questa è una realtà e la Federazione la sta affrontando di petto, come consuetudine, ed io mi auguro che quanto prima, quando si sapranno le notizie certe, si passi all’atto pratico dei provvedimenti, del rispetto delle regole. Ci sono le leggi, che si devono rispettare e applicare. Il Dottor Palazzi e il presidente Abate e, quindi, gli organi preposti, certamente faranno il loro dovere. Ogni giorno mi rattrista quando leggo quelle cose, ma il mio giudizio conta poco o nulla. E’ importante che le società si rendano conto che, oramai, si deve dare un’immagine di un bel calcio. Certo che devono pensare anche ai soldi, ma non solo ai soldi. Noi anni fa evidenziammo il problema e si sono fatte delle regole. Poi, quelle regole sono state un po’ superate e ci sono state altre regole. Fu costituito un nucleo investigativo, ma è chiaro che adesso serve l’Interpol, che bisogna intervenire a livello internazionale. Noi siamo piccoli, non abbiamo i sistemi investigativi che hanno questi grandi corpi. Per cui, attraverso l’organizzazione internazionale, anche d’intervento, anche attraverso le forze di polizia e tutta quella tecnologia che serve, speriamo di scongiurare, meglio, evitare questi fenomeni".