Oddi: "De Rossi difensore centrale? I movimenti del mediano sono simili"
Nella trasmissione “Bar Forza Lupi”, condotta da Massimo D’Adamo, Cindy Martina Simonacci e Antonella Coricello, su Centro Suono Sport 101.5 fm, è intervenuto Emidio Oddi, ex difensore della Roma negli anni Ottanta, autore di un gol vittoria al San Paolo contro il Napoli di Maradona.
Nella Roma hai segnato tre gol in sei anni. Il più importante fu a Berlino nei quarti di finale di Coppa Campioni: che ricordo hai di quel gol?
“Ricordo che sono entrato nel secondo tempo e dopo cinque minuti ci fu quell’azione bellissima: passaggio di Falcao, finta di Cerezo ed io segnai. Quel gol ci garantì il passaggio in semifinale. C’erano Pruzzo, Graziani, Conti, Di Bartolomei, era una grande Roma, con tanti giocatori di classe ed esperienza.”.
Quanto conta l’esperienza?
“Per fare un’ottima squadra ci vorrebbe l’unione perfetta tra l’esperienza e la spensieratezza della gioventù, dove i giovani si formano guardando quelli più maturi. I giovani hanno bisogno di imparare dai grandi”.
Quando giocavi nella Roma, Di Bartolomei faceva ancora il libero?
“Liedholm lo impiegava a seconda della necessità. Anche a me capitò di giocare centrale per ovviare alla lentezza di Di Bartolomei.
Una coppia di centrali insolita proprio come oggi De Rossi ed Heinze. Cosa ne pensi? De Rossi può fare il centrale?
“Si, i movimenti da centrocampista a difensore centrale sono simili. De Rossi adesso dovrebbe attaccare di più la parte centrale ed Heinze dovrebbe indietreggiare un pò ed aspettare gli inserimenti e rincorrerli, il tappabuchi, insomma. Liedholm diceva che un difensore dovrebbe cercare di giocare in tutti i ruoli di difesa. Io preferirei invece non snaturare i giocatori e farli giocare come sanno giocare di più. A tal proposito, ho un ricordo che riguarda Nela: Liedholm gli chiese di giocare a destra e Nela si lamentò, così la domenica finì in panchina, e anche la domenica successiva. Fino a quando Nela andò dal mister e disse che poteva provare a giocare a destra e la domenica giocò”.
Hai avuto la fortuna di essere stato allenato da Liedholm. Cosa ti è rimasto di quella esperienza?
“E’ stato un arricchimento personale, che ho riportato anche nel mio lavoro di allenatore di ragazzi. Lui mi ha insegnato a giocare a zona, a quell’epoca era una cosa strana, le altre giocavano ad uomo ed invece la Roma utilizzava quattro difensori in linea”.
Un altro gol importante lo hai fatto al Napoli di Maradona. Come facevi a marcare Diego?
“Mi mettevano dove potevo incontrarlo. Avevo un buon passo e potevo dargli fastidio. Al San Paolo segnai, dopo aver rubato palla a Careca, in azione di rimessa, in collaborazione con Giannini e Voeller”.
A quei tempi la Roma aveva vita facile a Napoli.
“Questa volta, a Napoli, sarà dura. Il Napoli ha giocatori formidabili. Però, la Roma è in grado di tirar fuori una buona prestazione e dare fastidio ai partenopei, come ha già fatto con la Juve”.