New Balance, Ferrari: "Rispetteremo la tradizione nel realizzare la divisa della Roma. Faremo anche la quarta maglia"
Il responsabile per la sezione Calcio Italia di New Balance, Zoldan Ferrari, parlato ad OutPump.
NB ha da poco firmato una partnership con la Roma. A questo proposito, che stile possiamo immaginarci dalle sue prossime maglie?
"Tendenzialmente i nuovi sponsor tecnici o restano fedeli o rivoluzionano completamente il look delle divise. Noi siamo un’azienda molto legata alla tradizione e abbiamo sempre seguito questa linea lavorando con Athletic Bilbao e Lille, così faremo anche con la Roma. Se poi ci sarà la volontà, insieme al club, di sperimentare qualcosa di totalmente nuovo, lo prenderemo in considerazione. Al momento ci manteniamo focalizzati sulla storia. Per il resto, ci stiamo focalizzando molto sulla sostenibilità e cerchiamo di integrare questo concetto anche nelle divise che realizzeremo".
Si dice che NB l’anno prossimo voglia realizzare quarte maglie per ogni club. È vero? Come mai questa scelta?
"Sì, New Balance sta lavorando molto sulle divise da gioco. Non posso confermarti che ogni club avrà quattro maglie, ma sicuramente ciò avverrà per le squadre top, inclusa la Roma. La volontà è quella di avere un’opzione estetica in più per creare qualcosa di particolarmente legato alla storia della squadra e al rapporto con i tifosi. La nostra azienda ha molta passione per il calcio e soprattutto per i momenti che hanno scritto pagine importanti di questo sport, infatti sappiamo quanto importante possa essere per i tifosi il rispetto di questi elementi. Con la quarta maglia vogliamo celebrare il club, la sua storia, il legame con la città e la sua gente".
Capitolo calciatori. NB sta firmando tantissimi atleti, specie giovani. Quale direzione vuole prendere il brand da questo punto di vista? Si sta mirando anche a top player oltre a Sterling?
"Sterling e Sadio Manè sono i nostri giocatori di punta e lo saranno in futuro. Al momento ci stiamo focalizzando tanto sui giovani, cosa non banale visto che tendenzialmente il focus di New Balance è su un consumatore dall’età leggermente più avanzata. Al momento le firme sono arrivate in Inghilterra perché sappiamo che è un mercato importante, ma anche perché parliamo di giocatori che dalle grandi squadre inglesi vengono spesso prestati anche in altri campionati. Abbiamo radicalmente cambiato il nostro approccio, cercando di mantenere un profilo basso, senza fare troppo clamore, e così vogliamo portare avanti anche la politica dei nostri ambassador".
Si cercherà di espandere questa politica anche in Italia?
"Sicuramente l’obiettivo è quello perché l’Italia è un mercato importante per New Balance. Al momento abbiamo alcuni ragazzi giovani tra Lega Pro e Serie B che stanno facendo molto bene ma abbiamo la volontà di iniziare a firmare anche giocatori di Serie A in Italia. Da questo punto di vista non vediamo l’ora di cominciare il rapporto con la Roma anche per iniziare a lavorare col settore giovanile. Il rapporto con giocatori come Harvey Elliott è nato proprio in questo modo. Parliamo di un ragazzo che è cresciuto nel settore giovanile del Liverpool indossando New Balance e poi ha voluto continuare a utilizzare i nostri prodotti perché soddisfatto della qualità. Quando ci siamo lanciati nel mondo del calcio per la prima volta, i rapporti con alcuni atleti sono andati a cadere in quanto non soddisfatti dei prodotti utilizzati, motivo per cui ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo sviluppato nuovi materiali e tecnologie più performanti che stanno attirando l’attenzione di molti giocatori".