Massimo Taibi: “Il Manchester United è una squadra forte ma la Roma lo può battere. Mi piacerebbe molto lavorare per i giallorossi ma ancora non sono pronto”

21.04.2021 22:14 di  Danilo Budite  Twitter:    vedi letture
Massimo Taibi: “Il Manchester United è una squadra forte ma la Roma lo può battere. Mi piacerebbe molto lavorare per i giallorossi ma ancora non sono pronto”
Vocegiallorossa.it
© foto di Luca Bargellini

Massimo Taibi, ex portiere di Atalanta e attuale direttore sportivo della Reggina, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5 durante la trasmissione Borderò. Queste le sue parole:

La stagione della Roma in campionato è già finita?
“La Roma vuole concludere al meglio il campionato, quindi non credo. In Europa League ha fatto un grande percorso, spero possa vincerla”.

Crede che la Roma possa raggiungere ancora il quarto posto?
“Credo che la Roma possa arrivare in Europa League, la Champions è un obiettivo più difficile. Per la rosa che aveva, però, trovo che il percorso dei giallorossi sia stato accettabile perché ci sono squadre molto più attrezzate per centrare il quarto posto”.

Manchester United-Roma è una partita già indirizzata?
“Non è un match già indirizzato, ma il Man Utd è una squadra con un ottimo gioco. Sono partite particolari e la Roma ha dimostrato di dare il meglio di sé in questi match europei. Secondo me può arrivare in finale”.

Che cosa ne pensa del Manchester United?
“È una squadra battibile anche se forte. Pur avendo molti profili importanti, credo che la Roma possa invertire il pronostico e giocarsi la partita alla pari”.

Che idea si è fatto Pau Lopez?
“Lo consideravo un ottimo portiere anche prima del suo arrivo alla Roma e ha poco da rimproverarsi in questa stagione. Non è ai livelli di Donnarumma ma è comunque un buon profilo. Nella Capitale è sempre difficile giocare perché le critiche e la stampa si fanno sempre sentire in maniera eccessiva. Lo spagnolo non si sta esprimendo al meglio per una questione psicologica ma ciò non discute le sue qualità”.

La mancanza del pubblico sugli spalti potrebbe aver influito sul rendimento del portiere spagnolo?
“Giocare senza pubblico ha avuto sicuramente un effetto negativo. Qualsiasi giocatore, in queste condizioni, si sente isolato. Un portiere, dunque, deve essere forte e concentrato per esprimersi al meglio in situazioni del genere”.

Che cosa ne pensa dell’Atalanta e di Gollini?
“L’Atalanta è diventato un top team e anche Gollini è cresciuto insieme a lei. Ha meritato tutto ciò che ha conquistato, sia il posto da titolare che la convocazione in Nazionale. Giocare lì, inoltre, è meraviglioso quanto complicato per la piazza che c’è”.

Se fosse il direttore sportivo della Roma, che portiere andrebbe a prendere?
“Mi piacerebbe molto fare il direttore sportivo della Roma, anche se al momento non sono pronto. In ogni caso, andrei a prendere un profilo italiano e di esperienza come Sirigu, vista anche la sua parentesi al PSG”.

Le piace l’ambiente di Roma?
“Roma è una piazza difficile perché tutto è più amplificato. Se riesci ad emergere lì significa che vali”.

L’Atalanta può vincere la Coppa Italia contro la Juventus?
“Credo di sì perché il calcio ci ha insegnato più volte che nulla è scontato”.

Vista la sua esperienza al Manchester United, che cosa ricorda maggiormente di Ferguson?
“Ferguson è un grande tecnico, era sempre in grado di mettere qualsiasi giocatore a proprio agio. Delle volte, però, sapeva essere anche molto duro, soprattutto con me. Lo reputo un dittatore democratico”.