Lucchesi: "Baldini e Montali non li vedo bene assortiti"
“Baldini e Montali non li vedo ben assortiti, ma molto dipenderà dai ruoli e dalla volontà di Franco di tornare”, è la considerazione di Fabrizio Lucchesi dg del Pescara ed ex dg della Roma dello scudetto a Radio Manà Manà.
“Ho sentito Franco qualche giorno fa per motivi personali e gli ho chiesto se fossero vere le voci a proposito del suo ritorno a Roma e lui come al solito mi ha detto che non ne sapeva nulla ma la sua è una risposta diplomatica. Io credo che sarà importante conoscere il ruolo che vorranno dare a Baldini e quello che dovrà riporire Montali, prima che Franco possa decidere. Lui con me svolgeva esclusivamente il ruolo di Direttore Sportivo, ora però è un General Manager, non sono convinto che lui e Montali potranno coesistere in questo caso, e credo che non lo sia neanche Franco. Certo Montali nel suo settore aveva una grande esperienza ed ora vuole portarla nel mondo del calcio anche se questo ambiente non è proprio lo stesso della pallavolo.”
Sul nuovo incarico di Vincenzo Montella, Lucchesi è fiducioso:”Vincenzo è stato un grande giocatore, conosce benissimo l’ambiente di Roma e lui, meglio di ogni altro, può ricoprire questo ruolo. E’ un ragazzo intelligente e preparato, lui non aveva un buon rapporto con gli allenatori ma proprio per questo credo che abbia fatto tesoro della propria esperienza ed ora può metterla al servizio della squadra”.
Alcuni ricordi a proposito degli anni giallorossi sono d’obbligo, la trattativa più bella? “Sicuramente l’acquisto di Gabriel Batistuta, sono stato chiuso per giorni nello studio dell’avvocato Ferreri, Gabriel aveva mille richieste, la scuola, la casa ed altro e poi l’importanza della trattativa in sé, ma fu davvero una grande soddisfazione. Gabriel l’ho sentito qualche tempo fa mi ha detto che si è trasferito in Australia con la famiglia perché ora gioca a golf, un ragazzo straordinario, un campione unico. Un rammarico? Porterò con me sempre un grande rimpianto perché ci era stato segnalato Ibrahimovic in quel periodo, costava poco meno di un miliardo. Baldini andò subito a vederlo e ce lo avevamo in pugno, ma non arrivammo a concludere la trattativa per un motivo incredibile, c’è di mezzo il povero Nils Liedholm, lui ci raccontò di un aneddoto un po’ particolare e quella cosa fece saltare la trattativa, ma fu un errore terribile”.