Guido Carboni: "Finché Vlahovic non darà input diversi, sarà il titolare della Fiorentina". AUDIO!
L'allenatore Guido Carboni è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio: "Hanno iniziato alla grandissima, i numeri parlano chiaro. Quando parti così, solitamente sei destinato ad essere protagonista e il Pisa ha costruito questo gruppo solido di lavoro negli anni. L'allenatore conosce la squadra, quest'anno gli è esploso Lucca ma hanno anche la miglior difesa del campionato. Certe prestazioni ti indirizzano l'annata".
Perché, come nel caso di Lucca, tante realtà hanno paura nel lanciare i giovani?
"Perché si pensa che la Serie C sia un campionato di secondo livello e non è così. Lo stesso Bastoni dello Spezia lo avevo a Siena in Lega Pro, si vedeva che avesse certe potenzialità. A volte giocare in C è più difficile che in B, dove il gioco è un po' più aperto. Mi sembra che questa cosa l'abbia detta lo stesso Lucca...".
Le "grandi" di Serie B come Monza e Parma stentano.
"Tra chi è in difficoltà metterei anche il Crotone. Queste però hanno organici troppo importanti: il Monza ha un allenatore che conosce bene la categoria e l'ha vinta, troverà la giusta strada. Il Parma ha investito molto sui giovani e su un allenatore emergente, cosa che porta qualche rischio in più. Ci sono Pisa partito a mille, bene anche il Lecce e direi pure il Benevento... Finalmente anche la Cremonese sta facendo un campionato di livello, dopo che la proprietà ha speso molto".
Troppi discorsi intorno al passaggio di Messias al Milan?
"L'ha penalizzato l'infortunio, ma lo scouting del Milan, in particolare Massara, ci vede lungo e ha pescato giovani anche dall'estero. Sono convinto che quando starà bene potrà dare una mano, il Milan è la squadra più europea d'Italia, giocano spumeggiante. In questo momento sono quelli che mi aggradano di più come mentalità e modo di affrontare le partite. Sono sicuro che Messias li aiuterà, soprattutto quando Diaz avrà una flessione. Può ritagliarsi una fetta importante".
Che ne pensa delle chance promozione del Bari?
"Conosco il ds Polito, è un uomo di campo che sa gestire lo spogliatoio ed è di supporto all'allenatore. Bari è piazza che quando le cose vanno male ti toglie, ma quando vanno bene ti dà il triplo. Quest'anno non c'è la squadra che ammazza il campionato come Ternana e Reggina delle ultime stagioni: quest'anno quelli in fuga sembrano loro e dietro non vedo squadre così forti come gli altri anni".
Ha avuto contatti con l'Avellino?
"Sì, qualcosa c'è stato anche l'anno scorso ma sono presuntuoso e finché non trovo la piazza ideale... L'Avellino non ufficialmente: sono uscite voci perché ho già lavorato con Di Somma, ma lì c'è Braglia che è stato mio allenatore e rispetto. In questi anni ho declinato qualche proposta perché l'allenatore deve trovare piazza e stimoli giusti. Non serve allenare per forza, se non si vede un grande futuro. Mi tengo aggiornato e seguo i campionati".
Un commento sull'Empoli?
"Se la giocano sempre a viso aperto e cercano sempre la vittoria. Questa mentalità li porterà a fare un campionato in cui hanno tutte le possibilità di salvarsi. In Serie A si giocano due campionati diversi, lo vedo più spezzato e meno omogeneo rispetto per esempio alla B. Non so se l'Empoli si salverà ma di certo farà bene".
Hanno Cutrone e Pinamonti, due che si sono un po' persi nella crescita.
"Cutrone era partito fortissimo. Da fuori mi sembra di capire che abbia una sensibilità particolare e che se non sente fiducia si perde. Empoli in questo ti aiuta e ti dà la possibilità di venire fuori: è un'occasione che non può perdere. Ricordo che al Milan, qualche anno fa, è arrivato pure in doppia cifra... Ha avuto pressioni e aspettative alte, trovando qualche difficoltà. L'anno all'Inter credo che sia servito molto a Pinamonti, con Conte impari. Ora deve dimostrare di essere da Serie A e anche per lui non c'è miglior posto. Altre piazze sarebbero un po' più problematiche".
Come farà Italiano a gestire la questione Vlahovic?
"Dovrà stimolarlo molto in allenamento, dove mi sembra che comunque ci dia dentro. Credo che non andrà mai allo scontro col calciatore, che è un patrimonio per la società ma soprattutto per la squadra. Finché si allena a mille e la società non dà input diversi, sarà il titolare".