Gnocchi: "La Roma sembra non avere una società alle spalle"
Gene Gnocchi, è intervenuto durante la trasmissione radiofonica La Signora in Giallorosso sull'emittente TeleRadioStereo. Fra gli argomenti trattati, il comico ed ex calciatore ha parlato della Roma. Queste le sue parole:
La scintilla per le battute come ti viene?
“Deriva dal grande amore per il calcio, che ho sempre praticato”.
L’ispirazione viene naturale…
“A volte sono molto più che geniali. Al di là della comprensione. Parliamo di Cassano, Lotito e Pallotta. Meriterebbero un libro a parte ciascuno”.
C’è una battuta a cui sei più legato?
“Non sono tanto legato al passato. Il bello viene sempre dopo. Ieri ho fatto un tweet durante la partita della Nazionale che ha avuto una fortuna bellissima. Sono cose che ti vengono di getto, ieri stavo guardando la partita”.
Tu sei legato al Parma?
“Sono legato perché ero tesserato e speravo di esordire in Serie A e di ricevere lo stipendio. Sono anche io un motivo del fallimento del Parma. Prendevo il minimo, non ho giocato perché si sono salvati all’ultima giornata, ritennero che non fosse il caso”.
Che cosa cancelleresti nel calcio?
“Tutti i procuratori e la mancanza di ironia. Ho fatto Mai Dire Gol e non c’era questo clima, una volta c’era più voglia di scherzare. E’ fastidioso che non si possa più fare“.
Per te il calciatore a cosa è attaccato?
“Chi fa il calciatore lo fa per passione. Non deve essere una professione, è un piacere. Me lo diceva Massaro: “Sei pagato per stare bene”. Vai in posti meravigliosi, giochi a calcio. E’ chiaro che ci sono gli allenatori che rompono le palle. Tutti i ricordi che ho derivano dal calcio. Ci sono vittorie e sconfitte, ma arrivare in campo, dire due stronzate con i compagni di squadra. E’ talmente bello andare in campo a giocare, chi ha provato questa sensazione lo sa”.
Si parla molto dell’Ambiente Roma. Tu come la vedi?
“Il problema della Roma è l’impressione che non ci sia la società. Alla Juve si vede che c’è. A Roma sembra che i singoli se la vedano tra loro, come per Totti e Spalletti. Il Presidente non si sa dove sta, mi dà quest’idea. Si fa fatica a cogliere l’identità della società, quando c’è da porre fine alle polemiche non c’è nessuno. Non si sa mai chi è il punto di riferimento. Potrà esserlo Totti, ora non so bene cosa fa, ma certe scelte deve farle la società. Francesco è uno dei grandissimi del calcio, va giocata bene la sua carta. Ha una finezza di calciatore che va utilizzata bene, anche a livello tecnico, può stare vicino a Di Francesco”.
Hai suggerito qualche scherzo a Totti?
“Il mio sogno sarebbe palleggiare con lui. Non ho mai esordito in Serie A, ma almeno fatemi fare una sessione di palleggi con Totti”.
Che cosa hai pensato delle parole di Ventura dopo la partita?
“Ho pensato quello che hai pensato tu. Ci siamo già capiti. Mai che qualcuno ammetta che sono stati più forti. Uno normale non può dire quelle cose lì”.
Personaggio di cui preferisci di poter ridere?
“Parolo, che è una persona fantastica, e Volta. Erano meravigliosi. Per il resto c’è sempre qualcuno che se la prende: Materazzi per esempio è uno che se la prende sempre”.
Quando è nata la vocazione di Gene Gnocchi?
“Già da giovane quando ero un calciatore. Una volta non volevo allenarmi ed ho chiuso la squadra in spogliatoio e sono andato sul Lago di Garda, con me c’era il portiere di riserva”.
Sono più belle le donne dei piloti o dei calciatori?
“Uguali. Sono tutte brutte e inguardabili”.