Gianluca Festa: "L'inizio di stagione del Cagliari sarà difficile"
Gianluca Festa, allenatore delle giovanili del Cagliari, è intervenuto a Retesport per parlare del Cagliari. "Il Cagliari ha acquistato molti giocatori nuovi - ha iniziato a spiegare il tecnico - io ho un po' di paura per l'inizio della stagione, prima giocavamo con Cossu trequartista, ora invece abbiamo un tridente vero, con Cossu più alto, mi piace questo modo di giocare, ma potremmo soffrire un po' l'inizio di stagione. Certo c'è stato anche il cambio in panchina che può essere stato un po' traumatico per i calciatori, ma Ficcadenti è un bravo allenatore, si è proposto benissimo e secondo me farà bene. Notavo che sia il Cagliari sia la Roma, hanno acquistato undici calciatori, in maggioranza stranieri, non è che questa cosa mi faccia molto piacere, specie per me che lavoro nel settore giovanile". Festa ha espresso un giudizio su Astori: "Secondo me è uno dei più forti difensori d'Italia, è uno bravo di testa e con i piedi, è un professionista esemplare, io ho avuto la possibilità di allenarlo insieme a Giorgio Melis, quando sono andato in prima squadra a dare una mano. Tornando ad Astori, mi ha stupìto molto il fatto che il Milan non l'abbia preso.
La Roma? Sarebbe un bello acquisto". Il tecnico ha parlato poi dei giovani che allena: "Quest'anno ho una buona squadra, per la prima volta il Cagliari primavera ha fatto il ritiro, e l'ho fatto a modo mio, portandoli a dormire nelle tende da campeggio, un modo per star lontani dalle varie tecnologie e familiarizzare di più con i compagni". Danetto e Murru sono i ragazzi più promettenti: "Murru è del '94 e l'anno scorso ha fatto il titolare in primavera, è un centrale di difesa, ha giocato in nazionale ed ora è aggregato alla prima squadra. Io credo comunque, a proposito di giocatori, che ci vuole testa per diventare professionista, io ho avuto un'esperienza in Inghilterra, lì l'allenatore non deve motivare i calciatori, non ce ne è bisogno, qui in Italia invece bisogna fare soprattutto questo con i ragazzi, fargli capire che a diciassette-diciotto anni, si stanno giocando qualcosa di importante per la loro vita". Infine Festa e Giannini hanno dibattuto sulla figura dello psicologo di supporto al gruppo: "Ancora non funziona questa cosa, perchè il gruppo non lo accetta, ma hai ragione Peppe, intanto cominciamo a proporre delle cose nuove, degli strumenti nuovi, tutto in funzione di agevolare la vita professionistica dei nostri giovani calciatori".