Fabio Lopez: "Mourinho non è in decadenza, diamogli tempo". AUDIO!

14.12.2021 01:00 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fabio Lopez: "Mourinho non è in decadenza, diamogli tempo". AUDIO!
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L'allenatore Fabio Lopez ha così parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto: "Indubbiamente i partenopei con 5 punti nelle ultime 6 partite e con infortuni importanti, anche sotto l'aspetto tattica, sta perdendo quota. Incontrerà il Barcellona in Europa League e Spalletti sta soffrendo gli infortuni, che sono determinanti. Koulibaly e Ruiz davano stabilità, il campionato sta subendo variabili importanti. Il Milan ha Ibrahimovic come capocannoniere e ultimamente ha perso punti, non vive una situazione stabile, così come il Napoli. Chi sta facendo grandi cose è l'Inter".

Il rendimento in Serie A dell'Inter nelle ultime settimane è stato travolgente.
"In questo momento l'Inter affronta il Liverpool, ma non so se avrà grandi problemi. Non so se non ha possibilità di battere gli inglesi, vedo una squadra molto serena rispetto a quella di Conte. L'Inter è più libera nelle scelte individuali, più sciolta e poi, probabilmente, le quattro partite senza subire gol hanno dato stabilità. Inzaghi mi piace molto, ha trovato equilibrio e adesso sta questo dando ottimi frutti".

La Lazio sta rispettando le difficoltà prevedibili all'inizio.
"Penso che da un allenatore rivoluzionario sotto l'aspetto tattico e di mentalità come Sarri che entra in un club nuovo, è prevedibile aspettarsi un rinnovamento. Tutti quanti sperano che non succeda, ma penso siano normali queste transizioni. La Lazio non fa due vittorie consecutive da fine settembre, ma il calcio di Sarri va ad influire sui minimi dettagli, ci vuole tempo. Lazio e Roma non le vedo come squadre che non hanno rispettato le aspettative, per me ci poteva stare. Va via Conte, arriva Inzaghi, ma trova una squadra con campioni in tutti i sensi. Sono dinamiche differenti, poi ci sono le sorprese come Fiorentina ed Empoli, ma sono altre società ed altri obiettivi. Per la Lazio qualcosa di buono succederà più avanti, non mi focalizzerei sulla prima parte del campionato".

§2 giusto mettere i puntini di sospensione nel giudicare la Roma?
"Anno scorso la Roma ha finito settima, ora è nona... Non vedo tanta differenza, ma quest'anno c'è un tecnico nuovo, con nuove pretese, nuovi obiettivi, nuova mentalità. Tutto è costruito da zero, tutto è nuovo, per arrivare in alto servono dinamiche stabili. Non mi piace dire che Mourinho sia in decadenza, un maestro come lui ha sempre da trasmettere qualcosa, ma probabilmente non è più un allenatore che sta in squadra con 25 campioni. Non è giudicabile dopo metà stagione, così come Sarri. Hanno troppa esperienza, conoscono bene il calcio... Il calcio italiano è cambiato, le squadre sono più aggressive, è un po' più all'inglese e i tecnici più conservativi possono subirne la difficoltà, anche Allegri. Ci vuole tempo e pazienza".

L'Empoli ha stupito e sta stupendo per l'efficacia.
"Chi gioca bene non viene mai ricordato, ma si ricorda solo chi vince. Stimo molto Andreazzoli e per me si merita quello che sta facendo oggi. E' molto preparato, studia altri allenatori e dopo aver battuto Napoli, Juventus, Fiorentina e Sassuolo si può dire che l'Empoli, insieme ai viola, è la sorpresa del campionato. Sono squadre che, pur non avendo una grande rosa, stanno facendo molto bene e quindi va dato grande merito a Andreazzoli e Italiano".

Il Villarreal è una squadra insidiosa?
"§2 una squadra anche molto italianizzata. Gioca bene e per la Juventus sarà difficile anche perché i bianconeri non sono più quelli che tutti conoscono. Allegri però non è un giovane senza esperienza e sa affrontare certe dinamiche. In ogni caso serviranno impegno e sacrificio anche perché poi la differenza la fanno sempre i calciatori".

Il calcio rispetto anche a poco tempo fa è cambiato molto. Che fase è per un allenatore?
"È molto difficile. Io l'ho subita e durante la partita è stato traumatico. All'inizio delle 5 sostituzioni, il tecnico è concentrato, l'uomo pensante e queste rivoluzioni hanno trovato pareri a favore e pareri contrari. Prima uno si spaventava a fare i cambi perché si aveva paura di far saltare gli equilibri, ora se ne fanno 5 tutte insieme... È un po' un paradosso. Il VAR fa discutere, ancora non si è capito bene: andrebbero stabilite regole nette altrimenti, se ci sono degli uomini, ci saranno sempre dei problemi. Gli allenatori devono adeguarsi il prima possibile e i giocatori di riflesso".