De Santis: "La Roma ha fatto uno splendido investimento con Abraham". AUDIO!
L'agente e operatore di mercato Lorenzo De Santis ha parlato a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto:
Torreira alla Fiorentina?
"Il giocatore da quando è andato a Londra si è un po' perso e non è riuscito a ritrovarsi neanche con l'Atletico Madrid. Ma è forte, giovane, funzionale per le caratteristiche che ha. C'è bisogno di un altro giocatore importante nel ruolo di regista oltre Pulgar".
Amrabat è stato un abbaglio?
"Per molti era un grande colpo della Fiorentina, anche per via dei mezzi fisici. A Verona ha dato il meglio di sé con Veloso accanto, a Firenze non è mai successo. Quando le avventure cominciano male, è difficile raddrizzarle. Credo che lui andrebbe di corsa a Bergamo, semmai è l'Atalanta a fare altre valutazione, o sarebbe comunque di ritrovare il suo mentore Juric al Torino".
Che ne pensa di Messias per il Milan?
"È un giocatore che a me stuzzica, seppure sia arrivato tardi nel calcio che conta. Penso però che il Milan stia cercando chi non rientra nel progetto tecnico della squadra d'appartenenza, si veda Florenzi dalla Roma preso a condizioni molto favorevoli. Penso ad un altro colpo in questa maniera: non escludo nemmeno Corona del Porto ma immagino un grande colpo. Farei i nomi di Ziyech e Isco, uno tra questi due. C'è bisogno di gente che la Champions la conosca".
Chi è il nuovo nove che darà di più rispetto al predecessore?
"Dico Abraham, perché il rapporto tra Dzeko e la Roma si era logorato. Per me hanno fatto uno splendido investimento: il giocatore è costato tanto ma ha un potenziale straordinario e con Mourinho può crescere tanto".
Sarà Correa l'attaccante prescelto per l'Inter?
"Tutti gli indizi portano nella sua direzione, Lotito ha detto chiaramente che con un'offerta giusta partirà. La Lazio stessa ha bisogno di sbloccare il mercato con una cessione importante: il tema del contendere sarà la formula, che l'Inter vorrebbe del prestito. Può essere quello giusto per caratteristiche".
Il Cagliari è la squadra che ultimamente ha la resa più bassa?
"Sono d'accordo. Se si riavvolge il nastro a 24 mesi fa, era l'anno del centenario e Giulini mise a disposizione di Maran una squadra competitiva. Il primo brutto segnale fu il crociato di Pavoletti, la prima di tante tegole. Lo scorso anno poi un altro rilancio, con il progetto intorno a Di Francesco e acquisti tipo Nandez o Godin. Non è mai stata trovata la congiuntura giusta tra giocatori e squadra, cosa che non sono diventati mai. Si sono compattati giusto nella disperazione finale con Semplici. Se però ti fermi a guardare i nomi fatichi a spiegarti le ultime stagioni".