De Laurentiis: "Toni al Napoli? Io voglio solo giovani"
«Trovo inconcepibile che la Coppa Uefa si giochi di giovedì per paura di concorrenza in chiave televisiva con la Champions League»: lo ha detto Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, a margine del festival 'Goal' promosso da Mediateca Toscana e Uisp Toscana in corso a Firenze. L'ipotesi di far disputare l'Europa League al mercoledì, ha aggiunto De Laurentiis, «è un qualcosa che va valutato perbene: altrimenti i giocatori, stanchi per gli impegni ravvicinati fra Europa e campionato, si potrebbero sentire autorizzati a scioperare o a ribellarsi a questo andazzo». «È giusto - ha aggiunto De Laurentiis - che il calcio europeo prima di decidere le regole e i suoi appuntamenti senta anche gli attori dello spettacolo, che sono i calciatori». Per la prossima stagione, ha detto ancora il patron del Napoli «mi aspetto per la prossima stagione lo stesso Napoli forte visto in quella che si è conclusa la scorsa settimana. Quindi voglio un Napoli che non venga sfasciato». Sul mercato il presidente ha ammesso di avere «tanti nomi in testa. Ogni giorno ricevo sul mio tavolo tantissime segnalazioni».
A chi gli ha chiesto se sia vero che il Napoli sia interessato a Luca Toni, De Laurentiis ha risposto che «punto sui giovani». «Se potessi - ha aggiunto -, metterei a capo di qualunque azienda, o al governo, solo giovani. Nelle serie inferiori si acquistano i trentaquattrenni per fare spogliatoio. Il Napoli però non ha certe esigenze: per affrontare il campionato ha bisogno di nuovi campioni che siano giovani come lo erano Hamsik o Gargano quando sono arrivati a Napoli, o Lavezzi che alla seconda partita aveva già conquistato il pubblico del San Paolo». Quindi è ancora in corso la ricerca di un attaccante, «ma Gilardino - ha precisato il presidente del Napoli - non è un nome a cui penso». Quanto a Pazzini, «è un ottimo giocatore, però sta troppo sulla bocca di tutti, e quindi il suo prezzo sale. Non voglio dire che non vale i soldi che viene valutato, ma in questo momento meglio fare un passo indietro davanti a tali richieste, specie in questo clima di recessione».