Dario Canovi: "Milik è un buon affare per la Roma. Dzeko? Se vuole andare via, giusto cederlo"

L’avvocato e procuratore sportivo Dario Canovi è intervenuto in diretta su Centro Suono Sport, durante la trasmissione “Altrimenti ci arrabbiamo”. Queste uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Schick sembra molto vicino al Bayer Leverkusen: che ne pensa?
“Conoscendo il procuratore di Schick (Pavel Paska, ndr), sapevo che avrebbe fatto di tutto per lasciarlo in Bundesliga. In Italia ha fatto bene solo alla Sampdoria, nella Roma è stato utilizzato in una posizione sbagliata. Quest’anno con il Lipsia è tornato a essere il calciatore che avevamo ammirato con la Sampdoria. Come giustamente diceva Giampaolo, lui deve giocare dietro la punta. Facendo le dovute proporzioni, Schick è un calciatore che assomigliava a van Basten. Schick ha una classe cristallina”.

Perché con la Roma non ha fatto bene?
“Schick non è un centravanti, lo ha detto anche Giampaolo quando è stato ceduto. Schick era un doppione di Dzeko con le dovute proporzioni, siccome non ha un carattere forte e temprato, quando si sentiva poco considerato rendeva di meno”.

Milik è più pronto rispetto a Schick?
“Milik è un centravanti, ha altre caratteristiche rispetto a Schick. Lo considero un centravanti forte. Dzeko ha una classe purissima, è tra le punte più forti che c’è in Italia, è un calciatore di molto al di sopra della media. Credo che la Roma, prendendo Milik, faccia un buon affare”.

Cedere Dzeko per Milik è un’operazione logica?
“Dzeko vuole andare via da come ho capito, la Roma non lo cederebbe. Se un calciatore vuole andare via, però, è giusto mandarlo via altrimenti l’anno successivo non rende secondo quelle che sono le sue possibilità”.

Il Manchester United non ha risposto all’ultima offerta della Roma per Smalling…
“Probabilmente hanno ricevuto offerte migliori della Roma. È difficile superare le offerte di altri club di Premier, che sono i club più ricchi al mondo, hanno disponibilità che altri club non hanno. Smalling si trova bene alla Roma, ma se mi chiama per esempio il Liverpool o il Birmingham e mi danno il 50% in più dello stipendio, vado lì. Le scelte sono sempre economiche, giustifico anche questo fatto, la carriera non è infinita per un calciatore”.