Daniele Conti: “Garcia dovrà dosare bene Totti. In campionato la Juve resta avanti”

11.09.2015 19:27 di  Alfonso Cerani   vedi letture
Fonte: gazzetta.it
Daniele Conti: “Garcia dovrà dosare bene Totti. In campionato la Juve resta avanti”
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

L'ex giocatore del Cagliari e filgio di Bruno, Daniele Conti, si è raccontato in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Eccone i passaggi principali:

Daniele Conti, ma quindi ha detto proprio addio o pensa di continuare a giocare a calcio?

“Ancora non lo so. Se dovesse arrivare un’offerta dall’estero ci penserò. Ma solo dall’estero, in Italia non giocherò più, perché la mia squadra è il Cagliari e non so vedermi con altre maglie addosso”.

Come si è sentito quando la squadra si è ritrovata per la preparazione?

“E’ difficile dirlo. Dopo 16 anni si sente la mancanza del campo. Ma la mia famiglia mi è stata vicino. E quando si sente che è arrivato il momento è giusto lasciare”.

Quando ha capito che era arrivato il momento?

“A metà anno. Sono stato subito sincero con il presidente e gli ho detto che avrei smesso. Ho dato la mia disponibilità per un ruolo in società ma non mi hanno più detto niente...”.

Avete più parlato di futuro?

“Parlato sì, ma non c’è mai stato nulla di concreto. Dall’ultima partita della stagione scorsa non si è più fatto sentire nessuno”.

Zeman ha influito sulla sua decisione?

“A me piace sempre vedere le mie responsabilità. E io so che avrei potuto fare di più, così come lui avrebbe potuto agire diversamente in molte circostanze. Le cose sono andate male con Zeman ed è un fatto oggettivo. Il Cagliari ha sempre lottato per la salvezza e spesso ce la siamo conquistata anche mettendoci in 11 nell’area di rigore e soffrendo”.

I compagni di viaggio di un’intera carriera, chi ricorda con più affetto?

“Tutti, veramente. Ma con Agostini, Cossu, Pisano e Lopez c’è un legame fortissimo. Sono amici veri e persone che hanno amato il Cagliari quanto lo amo io. Abbiamo lottato e sofferto insieme”.

Totti e Zola?

“Sono due campioni. Ma soprattutto due persone umili da cui prendere esempio. Da ragazzino vedere Totti mi ha fatto crescere. Giocare poi con Gianfranco è stato bellissimo. Anche quando è diventato mio allenatore abbiamo mantenuto un rapporto serenissimo e di rispetto”.

Se dovessimo tirare un bilancio della carriera?

“Mi ritorna in mente l’inizio. Essere il figlio di Bruno non è una cosa semplice. Appena sbagli tutti ti giudicano. Da lì ho preso la forza per dimostrare poi quanto valevo. Ero consapevole delle mie possibilità, e sono orgoglioso di non aver mai mollato. Ho parlato sempre in faccia, ma questo spesso nella vita non ti aiuta, anzi. Sono caduto e mi sono rialzato, ammettendo anche i miei errori. Ed ora sono contento di essere entrato nella storia del Cagliari”.

Progetti per il futuro?

“Prenderò il patentino da allenatore, poi si vedrà. A parte il calcio so fare poco... (ride, ndr)”.

Pronostici per il campionato?

“La Juve resta avanti. Hanno perso Pirlo, Vidal e Tevez, ma la mentalità è sempre quella vincente. Poi, la Roma di Dzeko”.

Che effetto fa vedere Totti un po’ ai margini?

“Totti è un grande campione. Lui sa benissimo che ha una certa età e che non può più giocare 40 partite. Anche Garcia dovrà dosarlo. Ma Francesco quando avrà occasione dimostrerà ancora il suo valore”.

Intanto i suoi figli crescono nel settore giovanile del Cagliari...

“Sì, sono tifosi rossoblù anche loro. Non gli dico mai cosa devono fare in campo. Devono solo divertirsi per ora”.

Non è che il nonno li porta alla Roma?

“(Ride) No, stanno bene qui”.