Crotone, Ursino: "Tanti gol in Serie A? Non ci sono più difensori". AUDIO!
Giuseppe Ursino, ds del Crotone, ha parlato in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio. L'intervista inizia da Bernardeschi: "Non è lo stesso che ho avuto qui a Crotone. Ho la mia idea: intanto fisicamente l'ho visto molto più potente e strutturato, ma secondo me deve giocare in una posizione laterale d'attacco a piede invertito in un 3-4-3 o in un 4-3-3. In quella posizione lì rende molto".
L'involuzione è legata ad un aspetto mentale?
"Non lo so, andrebbe chiesto a lui. Per me però è un giocatore fortissimo, e la Juve cercherà di recuperarlo a tutti i costi perché durante l'anno può essere determinante. Anche lui deve mettersi a disposizione per uscire da questa situazione, perché è un peccato".
Si aspettava questo impatto di Messias in Serie A?
"Certo che me l'aspettavo. Avevo detto che avrebbe fatto meglio la A della B, è un giocatore completo e deve semplicemente migliorare quando arriva sotto porta. Ma in Serie A secondo me può fare la differenza: ha corsa ed estro".
Come sta vivendo Pirlo la sua avventura alla Juventus?
"Quando una big fa una scelta del genere vuol dire che ha le idee chiare: oltre a un grande giocatore, diventerà sicuramente un grandissimo allenatore perché lo era già in campo. Ha bisogno di tempo, stanno cambiando il gioco e hanno una squadra molto giovane. Ha avuto un inizio di campionato come il nostro, senza amichevoli. Rivedo le stesse difficoltà nostre".
Cosa aspettarsi dall'esito della stagione?
"Quando abbiamo ricominciato a giocare sono successe cose strane. La pandemia, gli stadi chiusi: queste cose creano difficoltà e questo campionato è anomalo, molto difficile sia in testa che in coda. Ci saranno risultati molto sorprendenti: giocando senza pubblico è sicuramente un altro campionato, certamente non regolare. Una squadra che ha sette contagiati come fa a giocare? Sono cose delicate in un gruppo squadra. Noi stessi siamo in una bolla, perché c'è chi è tornato contagiato dall'Under 21 della Romania. Se non si allargano le liste, molte società potrebbero andare in difficoltà".
Ci racconta Rojas?
"Lo sto vedendo in allenamento, ed ha una grandissima prospettiva: non sembra del 2002, è tecnico e molto aggressivo, con la testa sulle spalle. Farà sicuramente parlare di sé. Per farlo venire da noi devo dare atto all'organizzazione del presidente, ha strutturato una società a livelli alti".
Perché in Italia non si vedono più le difese rocciose di un tempo?
"In Italia non ci sono difensori. Per trovare un difensore mancino, poi... Luperto lo abbiamo aspettato per due mesi, e alla fine devo ringraziare De Laurentiis e Giuntoli che sono stati di parola. Ecco perché si prendono tanti gol, senza contare gli allenatori che giocano all'attacco: un tempo si diceva che i campionati si vincevano in difesa, e secondo me spesso è così. Si gioca a uomo in ogni zona del campo, e si cerca di avere superiorità numerica sulle fasce. Anche una difesa a tre come l'Atalanta porta avanti i difensori, e io conosco Gasperini, so come gioca. La mancanza dei difensori italiani forse sta anche nelle marcature a zona sugli angoli: si prendono troppi gol perché l'uomo viene perso in marcatura".
Soddisfatti di Petriccione?
"L'abbiamo voluto a tutti i costi. Dato che si gioca in continuazione abbiamo fatto una rosa da 23-24 elementi quasi tutti sullo stesso piano. Secondo me ci può dare una grande mano per raggiungere la salvezza. Lo vedo in allenamento che è un grandissimo professionista".
Come sta Riviere?
"Lui e Benali dovrebbero rientrare domenica, e ci speriamo perché ci stanno mancando molto, al pari di Zanellato. Ma la squadra ha una sua fisionomia definita e conoscendo l'allenatore migliorerà ancora".
Juric diventerà bravo come Gasperini?
"Sicuramente sì. Sono due allenatori straordinari".