Colucci: "Dobbiamo dare il massimo, non si può dire che giochiamo alla pari contro la Roma"
Giuseppe Colucci, capitano del Cesena, prossimo avversario della Roma, è intervenuto a Radio Ies, nel corso della trasmissione "La città nel pallone". Ecco le sue parole:
Roma- Cesena?
“Sarà una partita difficile: abbiamo passato un periodo non facile e cercheremo di fare di tutto per affrontare questa partita al meglio. Giocare alla pari con la Roma penso non sia facile, la differenza dovrà essere la voglia di portare a casa il risultato. L’anno scorso quando strappammo un punto fu grazie ad una grandissima prestazione. Questi sono campi dove giochi contro grandi squadre, una squadra piccola come il Cesena deve dare il massimo. E’ sbagliato dire di giocare alla pari con una grande come la Roma”.
Luis Enrique?
“Leggendo i giornali ho notato che c’era un grande progetto con un allenatore con una mentalità propositiva, bisogna cercare di capire che il calcio spagnolo è molto tecnico. Bisognava far metabolizzare questo tipo di calcio ed ora penso che non sia facile per nessuno incontrare la Roma. Luis Enrique è stato bravo ad insegnare la sua metodologia. Incontrare la Roma ora è difficile per tutti”.
Rodriguez-Vidal?
“Questo è un discorso che mi lascia perplesso. Dopo il rigore di Giaccherini su Antonioli, al di là che non c’era, ci sono state delle proteste da un po’ tutti noi. Io ero in tribuna perché recuperavo da un intervento al ginocchio. Adesso dai giornali leggo che ci può essere stato un cenno d’intesa: io da capitano mi sento di proteggere un mio compagno di squadra che è ai primi quattro mesi di calcio italiano ed è estremamente corretto. E’ uno che ha voluto mettersi la maglia del portiere per cercare di parare il rigore per il bene del Cesena. E’ un atto nobile che ha voluto fare, penso che non sia neanche da commentare”.
Ricordi del 7-0 al Catania. Tu c’eri, che ricordi hai?
“Vidi il secondo tempo dalla panchina, ero in tuta. Ricordo c’erano dei tifosi a Catania, qualche giorno dopo, che mi dicevano che sul 4-0 potevamo dire basta e palleggiare, io risposi che non faceva parte del mio modo di essere e del mio carattere: credo che quella fu la risposta migliore. La Roma era una grande squadra al top e noi facemmo la partita più brutta nella storia del Catania. La Roma invece fece la più bella partita della sua stagione. Due coincidenze particolari che portarono ad un risultato cosi eclatante. Mi ricordo che Spalletti mi diede la mano e io lo apprezzai molto”.
Mutu?
“Adrian è un giocatore importante, come lo è tutta la rosa del Cesena. Stiamo parlando di un giocatore che quando si mette in testa di farti vincere un partita poi effettivamente te la fa vincere. Adrian è l’unico giocatore che può essere libero di fare delle giocate o di non rientrare. Noi sappiamo che dando questo beneficio a lui come calciatore arrivano dei risultati come domenica scorsa. Io ho già giocato con lui in passato e l’ho trovato maturato come uomo”.
Totti?
“Non ha bisogno di un mio commento. E’ un giocatore straordinario, un vero leader, non solo per la Roma ma per tutta una città che si identifica in lui. Ha la capacità e la forza di prendere sulle sue spalle la squadra di un’intera citta e non è da tutti. Ha avuto qualche problemino ma ora è ritrovato. Il suo valore non si discute. Non può essere un rigore sbagliato a mettere in discussione uno come lui”.
De Rossi?
“Io spero resti per i tifosi romanisti e per il campionato italiano: è un patrimonio e per un giocatore come me che gioca e incontra De Rossi è un valore in più. Sono sicuro che lui e la società abbiano già fatto passi importanti verso il rinnovo”.