Collina: "Io a capo della Uefa? Sono un tecnico, parlo di arbitraggi"

20.12.2011 19:05 di  Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Fonte: Sky Sport
Collina: "Io a capo della Uefa? Sono un tecnico, parlo di arbitraggi"
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© foto di Giacomo Morini

Il responsabile degli arbitri europei, Pierluigi Collina, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24 HD.

 

Martedì scorso ad Amburgo ha diretto il “match against poverty”, partita di solidarietà con tanti calciatori ed ex calciatori famosi come Figo e Ronaldo:

"Chiedere a 30 giocatori - magari qualcuno ancora in attività - di scendere in campo e raccogliere fondi per la fame del mondo, per un giocatore è molto facile, anche per un arbitro. Si tratta di fare quello che abbiamo sempre fatto e che rappresenta la nostra passione. La nostalgia per il campo purtroppo non si attenua, ogni volta che vedo una partita allo stadio mi viene voglia di essere io là, al posto dell'arbitro. Spero sempre in una seconda vita. Con molti degli arbitri italiani ho arbitrato, è un po' lo stesso discorso di un allenatore che allena giocatori con cui ha giocato. Non è semplice passare da un ruolo all'altro nei confronti dei rapporti con le persone".

 

Se nel dopo Blatter Platini diventasse presidente FIFA, Collina potrebbe aspirare alla presidenza UEFA?:

"Io sono un tecnico, parlo di arbitraggio, sono altri scenari. A me piace lavorare con gli arbitri, credo che possa dare grandi soddisfazioni e a me ne sta dando. Ribadisco, sono felicissimo di lavorare con gli arbitri".

Arbitri di porta:

"La portata positiva degli arbitri di porta è riferita sicuramente al pallone e alla linea di porta, nessuno meglio di loro può valutare dove sia questo pallone rispetto a questa linea, cosa che magari può essere sostituita da una tecnologia che valuti questo. C'è un organo competente che è l'Ifab e deciderà, valuterà. Però, la portata degli arbitri di porta in chiave positiva è anche quella di un maggiore controllo delle aree di rigore: sono diminuite le trattenute e le spinte, e questo è un dato oggettivo. Magari in determinate situazioni, il fatto che ci siano loro aiuta".

 

Sull’Italia

"Credo che Prandelli stia facendo un buon lavoro e quello che spero è che sia un Europeo interessante, bello, divertente. Sono presenti tutte le nazioni calcisticamente e storicamente importanti. Credo che sarà un Europeo molto interessante".

Quanti giorni ha passato in Italia nel 2011?

"Questo è un argomento che preferirei non trattare perché chiaramente i giorni che non passo in Italia sono giorni sottratti anche alla mia famiglia e questo ovviamente non può farmi piacere. Quando si deve seguire il calcio europeo, quando si deve seguire questo progetto in Ucraina, è chiaro che ci si deve andare, si deve essere presenti, non mettere solamente la firma. Il mio paese lo amo moltissimo e spero di passarci un po' più di tempo".

Cosa augura all’Italia?

"Di recuperare quel prestigio internazionale che ha sempre avuto perché è un grande Paese"

Il 5 dicembre scorso è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano

"E’ motivo di grande orgoglio e posso dire, senza essere falsamente modesto, che forse qualcosa di buono ho fatto. Pensando soprattutto ai miei genitori, a mia mamma e a mio padre, che è scomparso da poco, forse un po’ li ho ripagati di quello che hanno fatto per me".