Brindisi: "Chi è tifoso della Roma non può non amare Totti. Spalletti? Come uomo mi sta sconcertando"
Giuseppe Brindisi interviene ai microfoni del programma “Gli Inascoltabili” su Radio Centro Suono Sport e parla della situazione tra Totti e Spalletti: “È uno scempio che la Roma e tutta la città non merita, così viene tutto ridotto a pedine. Ci troviamo di fronte a una pantomima, neanche Del Piero è stato trattato in questo modo. Perché non si è messo subito in chiaro tutto? Pallotta avrebbe potuto dire direttamente che la società non voleva rinnovare il contratto a Totti. Si sarebbe organizzata una festa e sarebbe stato un momento importante, così come la carriera del giocatore. Totti? Chi è tifoso dell’AS Roma non può non essere tifoso di Totti. Ecco perché in una situazione del genere si crea una rivolta tanto grande. Parliamo di Francesco Totti che per la realtà della Roma è un simbolo, indipendentemente dalle grandi vittorie. Sulle sue spalle pesano una serie di circostanze e situazioni che vanno oltre il rapporto umano, ci sono una serie di rapporti meschini, che a me fanno schifo, di gente che si vende per un’insalata. Un’insalata che Totti non vorrebbe neanche, visto che ha proposto anche di giocare gratis. E questo rivela un ambiente di mediocrità generale, che speravo però non si consumasse anche sulla pelle del capitano. E qui torna il discorso dell’essere tifoso della Roma o di Totti.
Spalletti? L’uomo-Spalletti purtroppo mi sta abbastanza sconcertando perché, essendo l’allenatore, è sicuramente in una posizione di vantaggio rispetto ai giocatori e fa legittimamente le sue scelte. Quando si tratta di accanimento, però, la cosa lascia stupiti. Le sue parole dopo Atalanta-Roma hanno mostrato solo un grande astio, come quando ha detto che Totti non correva già sette anni fa. E questa è non solo una provocazione ma una frase insopportabile perché Spalletti ha avuto a disposizione, in quegli anni, il Totti migliore di sempre e anzi. penso che gran parte della sua carriera Spalletti la debba proprio a lui. Quindi non dico che debba essere riconoscente ma mi vergogno del fatto che si sia addirittura trasformato nel killer di un giocatore come Francesco. Continuo a vedere una società che si gloria di riconoscenze che vanno al di là di quelle che sono le nostre piccole realtà italiane ma non comprendono bene cosa sia la Roma. Per la società, visto quello che potrebbe costare, il rinnovo di Totti sarebbe solo un guadagno, soprattutto dal punto di vista del marketing anche a livello internazionale. Già solo vendendo le sue magliette si ripagherebbe l’ingaggio quindi nel non cogliere quest’occasione vedo solo un’ottusità diffusa”.