Antonelli: "Paratici serio candidato per il ruolo di DS della Roma". AUDIO!

08.10.2020 19:50 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Antonelli: "Paratici serio candidato per il ruolo di DS della Roma". AUDIO!
Vocegiallorossa.it

L'operatore di mercato e dirigente sportivo Stefano Antonelli si è collegato in diretta ai microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto:

Il campionato e il COVID-19?
"Spero soltanto che questo discorso delle positività venga sostenuto e gestito come stiamo facendo ora, al di là di Juventus-Napoli: senza la possibilità che ci siano delle decisioni più drastiche. Mi auguro non ci sia l'estrema urgenza di dover prendere provvedimenti seri: il calcio non deve fermarsi e spero che non lo faccia. Il protocollo nasce nel momento in cui si è ricominciato a giocare e non c'erano così tante positività: oggi Lega, Governo e federazioni varie si stanno accorgendo che alcuni punti sono incongruenti o comunque interpretabili, e questo non va bene. Se si ferma il calcio, al di là di noi addetti ai lavori, significherebbe che il paese si è fermato. Ci devono garantire che questi contagi di ora, con quasi tutti asintomatici, siano perché il virus è modificato, meno nocivo e non così pericoloso per la salute. Se ci richiudiamo dentro casa, moriremo comunque: o di COVID-19 o di altro, non possiamo più dare chance alla pandemia, sta andando in default un paese, com'è avvenuto anche altrove. L'italiano deve essere assolutamente cosciente e coerente delle proprie azioni, e cerchiamo di sensibilizzare questo processo informativo di regole ferree, ma non fermiamo il paese. In Francia, con 10.000 contagi al giorno, cercano di continuare la vita di tutti i giorni ma vedo che già cominciano ad avere restrizioni importanti. Il calcio si sta attrezzando con tamponi continuativi, quarantene e bolle: è che il contagio è diventato molto più semplice, a tutte le età. Con 125mila tamponi è normale che l'incidenza sia superiore: li stiamo andando a trovare i positivi, mentre prima erano i malati che andavano all'ospedale. Il calcio non ha fatto polemiche sui protocolli, ma su Juventus-Napoli, diciamolo. Ibrahimovic per esempio, ha preso il COVID-19 ma il Milan è andato avanti e stop. Solo in Juventus-Napoli c'è stata questa polemica...".

Chiesa era da tempo promesso sposo della Juventus...
"L'unico dubbio poteva essere che la Juventus avesse fatto un passo indietro nel momento decisivo: solo loro potevano far saltare tutto. Io ho letto tanto, e anche un giornalista nazionale che ha scritto che è giusto che i tifosi si accaniscano contro chi ha lasciato la Fiorentina, ma questo è un giocatore che tra un anno andava a scadenza e non voleva rinnovare. Un buonissimo giocatore, ma lo stiamo aspettando al salto da top player ancora. Ad un anno dalla scadenza ha portato 60 milioni nelle casse della Fiorentina, e al di là della passione mi pare un'operazione geniale da tutti i punti di vista. Poi mi metto nei panni del tifoso e capisco la rabbia, ma da addetto ai lavori evidenzio che la società ha portato a casa un'entrata di rilievo".

Nella Fiorentina manca un vero progetto tecnico?
"Da fuori dico che Commisso è arrivato lo scorso anno e a oggi credo abbia capito che qualche spesa l'avrebbe potuta evitare. Senza fare nomi e cognomi, ma l'anno scorso ha speso, e ha speso tanto, al di là dell'acquisizione del club. Quest'anno è sembrato un mercato atto a recuperare quel gap in un periodo così particolare, per tantissime altre realtà. Persino la Juventus ha fatto operazioni non da lei: il mercato ti ha costretto a stare molto attento. Si dice che non hanno una punta, ma di attaccanti ce ne sono ben cinque, contando anche Callejon e Ribery. Se non esce Cutrone o Vlahovic, come fai a fare un ulteriore investimento nel reparto che ha già quello spessore? Hanno probabilmente pensato a rimettere il bilancio in serenità e a passare la stagione con un organico più che soddisfacente. Così credo abbia ragionato la Fiorentina. Lo Scudetto non devono vincerlo, possono comunque puntare a fare meglio possibile. Ci sono forze importanti in questo campionato, la Fiorentina può solo provare ad arrivare più in alto che può, anche provando magari a giocarsi una piazza Europa League".

De Paul può rimanere ancora a Udine?
"Ci lavoro da 21 anni con continuità e conosco la famiglia Pozzo: è una società venditrice, da sempre. Se avessero avuto l'offerta giusta l'avrebbero venduto, perché sanno quando finiscono i cicli, sanno che il ciclo De Paul è al termine. Non è però arrivata l'offerta... La doppia proprietà (contando il Watford, ndr) ti fa pensare ad un parco giocatori unico, e talvolta è stata una debolezza, ma in questo caso gli ha dato Pereyra e Deulofeu. Attraverso una negatività, il Watford che retrocede in Championship, ha permesso all'Udinese di rinforzarsi".

Paratici andrà davvero alla Roma?
"Il mio pensiero è sì. Non conosco i fatti nel dettaglio, ma secondo me è un serissimo candidato. Dipenderà da altre situazioni ma soprattutto dalla nuova proprietà: fino a un certo punto era quasi il candidato unico, oggi invece ci sta che Friedkin si sia guardata intorno. Berta, Rangnick... Ci sono nuove possibilità, ma Paratici rimane un illustre profilo".