Scacco Matto - Torino-Roma 1-1

06.12.2015 18:25 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Scacco Matto - Torino-Roma 1-1
© foto di Vocegiallorossa.it

Dopo il disastro di Roma-Atalanta, la Roma è di scena a Torino e Garcia mette subito in campo Gervinho, vicino a Dzeko e Iago Falque, con Florenzi ancora terzino destro e Rüdiger al centro della difesa al posto di Castan. Il Torino sceglie invece Quagliarella dal primo minuto accanto a Belotti e Acquah a centrocampo al posto di Benassi.

Fin dalle prime battute di gara, la Roma  dimostra di aver preparato la partita sull’avversario: è chiaro il dispositivo di pressing sull’uscita palla al piede del Torino, con l’esterno offensivo che va sul laterale difensivo avversario, l’intermedio che deve prendere l’esterno di centrocampo e il terzino che deve coprire la mezzala opposta. Si formano quindi due tre contro tre: Digne, Nainggolan e Iago Falque contro Acquah, Bruno Peres e Bovo e Florenzi, Pjanic e Gervinho contro Baselli, Molinaro e Moretti. Già leggendo i nomi coinvolti si può intuire come il lato mancino della Roma sia più efficace in questo lavoro rispetto a quello destro, che fatica molto e che lascia più spazi all’ovvia soluzione proposta da Ventura, ovverosia il lancio lungo per Baselli da una parte e Acquah dall’altra: l’ex atalantino ha due chance per mettere dentro il pallone e la prima è salvata da una grande parata di piede di Szczesny dopo appena tre minuti. Dunque, il Torino aspetta per ripartire e la Roma dovrebbe fare la partita, ma come spesso accade mancano idee e movimenti senza palla e si fa male anche Gervinho, fatto rientrare in modo probabilmente frettoloso e sostituito da Iturbe dopo circa venti minuti. Dzeko è costretto ancora una volta a retrocedere, in un paio di casi anche oltre la linea mediana, per aiutare i compagni e ad allargarsi, ma il risultato è che la Roma non tira neanche una volta in 45 minuti.

La ripresa non segue un copione diverso. Il Torino continua ad attendere e la Roma continua a non proporre trame di gioco e a stare in campo sottoritmo, stando più attenta a non sciogliere le marcature che a inventare qualcosa davanti. Ventura non ha motivo di effettuare variazioni e cambia ruolo per ruolo: entrano Maxi Lopez per il rientrante Quagliarella e Benassi per l’infortunato Baselli, mentre Garcia richiama Nainggolan, già ammonito, per Vainqueur. Una modifica Garcia la prepara, chiamando la sostituzione di Iago Falque con Torosidis per far avanzare Florenzi in attacco, e conferma quanto ideato anche dopo il gol casuale di Pjanic sull’uscita errata di Padelli. Ventura si gioca il tutto per tutto passando al 4-3-3 con Martinez per Molinaro per trovare il pareggio e il gol arriva dopo un triangolo sbagliato da Pjanic che dà il via all’ultimo assedio granata, che prende forma nell’errore di Rüdiger e nel fallo di Manolas su Belotti, che provoca il rigore trasformato da Maxi Lopez. Troppe poche idee prima e troppa poca fermezza mentale poi condannano la Roma a rimandare l’appuntamento con i tre punti, che mancano ormai da un mese.